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Ferrara, il vescovo sui migranti: «Balboni diffama, aiutate madri incinte»

Stefano Ciervo
Ferrara, il vescovo sui migranti: «Balboni diffama, aiutate madri incinte»

Perego ricorda i figli nati qui «grazie alle Ong»

18 febbraio 2024
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Ferrara Quello tra l’arcivescovo Gian Carlo Perego e il senatore Alberto Balboni (FdI) sta diventando un vero e proprio duello senza esclusione di colpi. «Preso dalla solita rabbia per un mio comunicato come presidente dellaCemi e della Fondazione Migrantes della Cei, riguardo all’accordo Italia-Albania, anche da lui approvato al Senato - ha messo per iscritto ieri Perego, a distanza di giorni dall’affondo di Balboni - invece di entrare nel merito della questione, cioè lo spreco di risorse pubbliche (673 milioni di euro) che potrebbero migliorare il sistema di assistenza dei richiedenti asilo e rifugiati in Italia, ha preferito, con non poca supponenza, chiedere al sottoscritto di rendere conto di 20mila euro che la Fondazione Migrantes avrebbe elargito all’Associazione Mediterranea, di cui fa parte Casarini». Dopo aver ricordato l’intervento della stessa Cei su questi temi, l’arcivescovo («pur non essendo affatto tenuto a fornire spiegazioni al senatore Balboni, ma semmai agli organi competenti») fa riferimento ai 100 progetti «sanitari, scolastici, educativi, sociali, religiosi, artistici» finanziati ogni anno da Migrantes, anche a Ferrara. Anche «se non erogati sotto la mia presidenza attuale, ma di un altro vescovo confratello nominato dall’Assemblea della Cei, a sua tutela e della Migrantes, sento il dovere - continua Perego - di precisare che i 20mila euro non sono stati destinati all’Associazione Mediterranea, ma all’ufficio per la pastorale dei migranti dell’Arcidiocesi di Palermo, che li ha utilizzati per fornire ausili sanitari, in tempo di Covid, destinati alle persone migranti che sbarcavano nei porti e salvati in mare dalle navi delle Ong. Prima di parlare e diffamare, il senatore Balboni avrebbe dovuto informarsi». Si approvano leggi contro le Ong, «che non tutelano i minori non accompagnati», e si propongono «campi/lager (i Cpr) non solo in tutte le regioni italiane, ma anche a Ferrara», dice l’arcivescovo, ribadendo tra l’altro che la notizia non è stata «ancora smentita ufficialmente dal Ministero dell’Interno, i cui uffici interpellati da più parlamentari hanno parlato solo di “un rimando delle decisioni a dopo le elezioni amministrative”». Intanto le morti in mare continuano, e donne che aspettano un bambino, «grazie alle navi delle Ong che le hanno salvate e ai progetti di accoglienza, hanno partorito il loro figlio o la loro figlia a Ferrara, nel centro di accoglienza Caritas. La vita va difesa sempre, nel grembo di una madre, durante il suo corso e alla fine, in terra e in mare, a Ferrara come ovunque».