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Il caso

Unione Valli e Delizie, timori sullo stagista arrestato: c’erano stati segnali

Annarita Bova
Unione Valli e Delizie, timori sullo stagista arrestato: c’erano stati segnali

Intanto le maestre hanno nominato un avvocato per capire come muoversi

19 febbraio 2024
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Unione Valli e Delizie È tempo d’attesa, lunga e stressante ma inevitabile, per i genitori dei bambini dell’asilo dove nelle scorse settimane è stato arrestato un tirocinante accusato di reati a sfondo sessuale. Dalla scuola le insegnanti e i responsabili cercano in tutti i modi di stare vicino alle famiglie e intanto hanno nominato due legali vista la gravita e la delicatezza della questione. «Come avevamo già annunciato in riunione - hanno fatto sapere alle mamme e ai papà dei bimbi -, abbiamo incontrato i nostri avvocati e abbiamo raccontato tutto quello che è successo e che potevamo sapere di questo ragazzo». Come da prassi, l’avvocato farà quasi certamente richiesta di accesso agli atti ma in questo momento, considerato che le indagini sono ancora in corso, difficilmente la stessa verrà accolta. Fino a ieri mattina, nessuno nella scuola sarebbe stato chiamato o ascoltato e lo stesso sembrerebbe anche per i genitori dei bambini potenzialmente interessati.

I fatti

I carabinieri sono entrati improvvisamente all’interno dell’asilo, che si trova in un paese della provincia, nel bel mezzo delle attività ed hanno arrestato “in flagranza di reato” un ragazzo di 21 anni che stava svolgendo il servizio civile all’interno della struttura. Questo significa che qualcosa, in quel momento, il giovane stava facendo. Il paese è piccolo, tutti si conoscono ed anche il ragazzo è nato e cresciuto in quella comunità e per anni ha lavorato come “educatore” (le virgolette sono d’obbligo perché bisogna anche capire a che titolo) in alcuni campi estivi privati. E qui emerge un altro particolare. A quanto pare uno dei responsabili dei centri lo aveva allontanato, non fidandosi più di lui o comunque non ritenendo che potesse continuare a lavorare in quell’ambiente. Il motivo? Non è chiaro, ma le indagini potrebbero essere partite proprio da qui, così come l’esposto presentato da alcuni genitori. Ma perché un ragazzo che, evidentemente, qualche perplessità aveva già sollevato è stato mandato a fare il servizio civile in un asilo? Perché nulla è stato detto alle insegnanti, le quali adesso si trovano a dover gestire una situazione molto più grande di loro?