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Ferrara, cresce il gioco d’azzardo: è boom

Ferrara, cresce il gioco d’azzardo: è boom

In poco più di 15 anni l’utenza del SerD in provincia è quadruplicata. Il videopoker guida la classifica. Poi videolottery e Gratta e vinci

20 febbraio 2024
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Ferrara In poco più di 15 anni il numero dei pazienti seguiti dal Ser.D. (Servizio Dipendenze Patologiche) è quadruplicato: dai 26 del 2006 ai 97 del 2023. All’abuso di stupefacenti (la dipendenza che agli esordi monopolizzava l’attività del servizio) si sono affiancate negli anni altre manifestazioni patologiche, abitudini che assoggettano il paziente a bisogni non più controllabili.

Alcuni dati raccolti dal servizio aiutano a capire verso quali ambiti si muovono queste “deviazioni”, in particolare quelle legate al gioco, che come la tossicodipendenza proietta i suoi drammatici e incontenibili effetti sul piano personale, psicologico, economico e sociale. Oltre la metà degli utenti del Ser.D., cioè il 51,7%, non riesce a rinunciare a videopoker, slot machine o ad altri giochi reperibili su internet, anche se l’abuso sta distruggendo la sua vita e quella di chi gli è vicino; il 15% per cento passa il suo tempo in compagnia delle videolottery; il 16,7% gioca compulsivamente al Gratta e Vinci o alle lotterie istantanee; l’8,3% a carte il 6,6% spende denaro tentando la fortuna con le scommesse su sport o animali; l’1,7 %, infine, preferisce recarsi al casinò, dove si siede al tavolo della roulette o dei dadi.

«Dopo il Covid – precisa l’Asl – sono tornati ad aumentare i giochi effettuati “in presenza” (Gratta e Vinci e altro) rispetto a quelli su internet». Queste forme di accanimento spesso risultano invisibili, e anche per molto tempo, a chi vive con la persona che poi si rivolgerà al servizio. Quando il caso è conclamato la famiglia spesso appare inerme e indifesa rispetto alla forza di fenomeno troppo complesso e soverchiante per essere affrontato fra le mura di casa. «In Emilia Romagna, nel 2022 – scrive l’Asl – sono stati spesi in tutte le forme di gioco d’azzardo circa 9 miliardi di euro, con un aumento dell’online, che è cresciuto del 125% tra il 2019 e 2022». Questa impennata è attesa anche sui dati del 2023, ancora in elaborazione.

I nuovi casi presi in carico dal Ser.D. nel 2023 sono stati 37 mentre sono state 31 le persone che sono uscite dal percorso di assistenza. «L’andamento negli anni evidenzia un picco di persone seguite nel 2019: 154», aggiunge l’Asl. Dei 97 pazienti seguiti l’anno scorso, 50 sono residenti a Ferrara, gli altri nel resto della provincia; 70 (pari al 72,2%) sono di sesso maschile, 27 (27,8%) di sesso femminile.

Il 30% delle persone seguite (29) ha più di 60 anni; altre 26 rientrano nella fascia d’età 50-69; gli ultracinquantenni in trattamento sono il 53,7% del totale. La media della spesa pro-capite in regione, per il gioco online, è pari a 903 euro e si colloca al di sotto di quella nazionale che è di 1.242 euro. In Emilia Romagna, prosegue il Ser.D, Ferrara è la provincia in cui si gioca di meno.

Informare e sensibilizzare la cittadinanza sui rischi legati al gioco d’azzardo tramite campagne di prevenzione rivolte a tutta la popolazione è oggi una delle mission del servizio e in particolare dell’Equipe Dga (Disturbo da Gioco d’Azzardo). Con l’iniziativa gratuita “Fate il nostro gioco”, indirizzata a tutti i cittadini, realizzata in collaborazione con il Comune, a Ferrara si svolgerà un laboratorio didattico-interattivo nell’Ex Refettorio di San Paolo (via Boccaleone, 19) dal 28 febbraio al 5 marzo prossimi. I partecipanti saranno coinvolti in esperimenti di gioco e di calcolo delle probabilità per conoscere meglio incognite e trappole del gioco d'azzardo. l

Gi.Ca.

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