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A Ferrara cresce il prezzo della spesa. Olio di oliva e frutta i più costosi

A Ferrara cresce il prezzo della spesa. Olio di oliva e frutta i più costosi

Ma a gennaio l’inflazione generale è scesa grazie ai prodotti energetici

23 febbraio 2024
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Ferrara Inflazione in lieve discesa a Ferrara nel mese di gennaio, che fa segnare un +0,6%, tasso inferiore alla media nazionale che invece si è assestata al +0,8%. Il leggero calo generale, come si evince dai dati forniti ieri dall’Ufficio Statistica del Comune di Ferrara su base Istat, è dovuto al fatto che complessivamente non si sono verificati aumenti sostanziali, tanto che il tasso congiunturale (la variazione dei prezzi rispetto al mese precedente: dicembre 2023) è uguale a 0. Ma attenzione sul calo dell’inflazione influisce molto la diminuzione dei prezzi dei prodotti energetici rispetto allo scorso anno, non a caso per le sole spese per le utenze domestiche si assiste nel giro di 12 mesi a un calo del 16,9%.

Quello che invece continua a crescere ormai da oltre un anno sono i generi alimentari, con aumenti progressivi di mese in mese. Il settore della spesa per il cibo fa segnare infatti un ulteriore +0,5% nei confronti del mese scorso e un +5% rispetto a gennaio dello scorso anno quando il valore dei prodotti alimentari era già particolarmente alto. L’Oscar dell’aumento annuo più significativo va senza dubbio all’olio di oliva che fa registrare un +42,2% rispetto a 12 mesi fa a testimonianza che occorre fare molta attenzione tra gli scaffali per cercare il prodotto che offra la migliore soluzione qualità/prezzo. Non scherza nemmeno la frutta con un dato del +31,8% e l’insalata con un +12,7%. Il problema granchio blu si fa sentire anche sull’aumento dei prezzi dei molluschi freschi con un +10,1%. Impennata pure per la carne di suino +5,8%. Ma aumenti generalizzati anche per pane, pasta e prodotti di pasticceria e alimenti per l’infanzia.

Il significativo calo su base annua delle spese energetiche non deve far trarre un sospiro di sollievo perché su base mensile i prezzi sono tornati leggermente a salire per questa tipologia di spesa con un +0,8%. Accelerano infatti rispetto a dicembre 2023 i prezzi del gas di città e del gas naturale sia sul mercato tutelato sia su quello libero. Aumentano anche i prezzi degli affitti.

Nonostante il periodo di saldi si sono verificati lievi aumenti anche nella tipologia abbigliamento e calzature +0,2% rispetto al mese precedente. Pullover uomo (+0,5%) e calze donna (+0,9%) vedono i propri prezzi salire, così come la riparazione e il noleggio abiti (+3,2%), percentuali sempre confrontate con i prezzi del dicembre scorso.

In calo le spese di trasporto a fine gennaio in seguito alla consistente diminuzione dei prezzi per i voli nazionali, i voli europei e dei voli intercontinentali. Diminuiscono anche i prezzi sul gasolio per i mezzi di trasporto.

Dopo gli aumenti che hanno sforato la doppia cifra nel periodo natalizio gennaio ha fatto segnare una diminuzione congiunturale del -0,6% per le spese legata alla ricezione e ristorazione. Si è verificata una diminuzione dei prezzi su alberghi, motel, ostelli della gioventù.

Il 2024 ha apportato anche alcune novità nell’elenco di beni e servizi inseriti dall’Istat nel suo paniere base per calcolare l’inflazione. Ecco quindi che fanno il loro debutto: lampadina smart; pasto all you can eat; corso di acquagym; corso di calcio o calcetto e tennis e padel; corso di formazione artistico-culturale. Un paniere che segue quindi le mode e le abitudini dei consumatori, in continuo aggiornamento.

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