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L’incontro

Ferrara, scuola e identità sessuale: studenti a lezione di genere

Veronica Capucci
Ferrara, scuola e identità sessuale: studenti a lezione di genere

Attivisti all’Einaudi. Sebastio: «Sono trans, non voglio convalide»

25 febbraio 2024
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Ferrara «Rimango in Italia come persona trans, perché io sono un attivista, voglio lottare, portare un cambiamento e voglio cercare attraverso l’informazione, e voi giovani, di portare avanti un cambiamento culturale che non è fatto solo attraverso la lotta politica, ma anche. La legge 164 del 1982 oggi è obsoleta, toglie la nostra autodeterminazione, perché noi per affermare la nostra identità dobbiamo passare tramite la convalida di uno psicologo, di un endocrinologo e di un giudice, e questo è tristissimo. Io ho dovuto chiedere il permesso ad uno psicologo e ad un giudice per intervenire sul mio corpo e poter dire sono Dario. E purtroppo questa è una condizione italiana molto triste che presumo che per ora non verrà cambiata». Con queste parole Dario Sebastio, del consiglio direttivo gruppo Trans Aps di Bologna, ha reso l’idea di quanto lavoro ancora ci sia da fare in Italia per portare avanti un cambiamento culturale il quale dia gli stessi diritti a tutti e tutte. Un incontro molto intenso quello che si è svolto ieri all’Istituto Einaudi, nell’ambito di ApertaMente, moderate dal docente Michele Ronchi Stefanati, dal titolo "Nel mio nome: transessualità e transizione /affermazione di genere". Sono intervenuti: Nicolò Sproccati, interprete del documentario "Nel mio nome" di Nicolò Bassetti, presentato al Festival del Cinema di Berlino nel 2022, Sebastio e Alex De Nardi, entrambi del consiglio direttivo gruppo Trans Asp di Bologna, moderati da Ronchi Stefanati. L’incontro ha mirato anche a demolire certi stereotipi legati ad una concezione binaria dell’identità. I relatori hanno spiegato come l’identità sessuale di ognuno sia determinata da quattro fattori: sesso biologico, identità di genere, orientamento sessuale, ed espressione di genere. Se è chiaro per tutti che il sesso biologico è determinato alla nascita, molti studenti non sapevano che esiste l’intersex, «che un tempo veniva catalogato con il termine ermafrodito ma che oggi non viene più usato perché discriminante», spiega Sebastio. «In realtà, l’intersex include anche variabili cromosomiche come XXX o XXY, di cui non si viene a conoscenza fino a quando non si fanno accertamenti. Ad oggi nel mondo sono 30 milioni le persone intersex».