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L’episodio

Ferrara, simula un attacco d’asma per non fare l’alcoltest

Francesco Dondi
Ferrara, simula un attacco d’asma per non fare l’alcoltest

Ubriaco al volante: “Stavo giusto andando in farmacia”

25 febbraio 2024
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Ferrara Si era rifiutato di sottoporsi alla seconda prova dell’alcoltest dopo un controllo delle forze dell’ordine, che lo avevano trovato al volante in condizioni non ottimali tanto da portarli a fermare l’allora 33enne e a verificare in che grado fosse. Ma lui – stando alle risultanze emerse in tribunale – ha cercando in ogni modo di dissimulare la propria condizione, arrivando persino a simulare un attacco d’asma improvviso e violento. Una condizione medica che non gli ha consentito di soffiare una seconda volta nello strumento al fine di confermare il grado di alcol nel sangue emerso fin dalla prima rilevazione. Addirittura, e di questo non hanno tenuto conto i giudici come contestato dal conducente e dal suo avvocato, l’uomo ha sostenuto di essersi messo al volante con un chiaro intento: raggiungere una farmacia per acquistare il ventolin, noto farmaco utile a contrastare proprio gli attacchi d’asma. In sostanza: se non avesse avuto necessità e non fosse stato condizionato dalla sua situazione medica mai si sarebbe avventurato in strada in auto, consapevole del suo stato non certo illibato. Ecco allora che l’improvviso attacco d’asma in strada – vero, come sostiene il guidatore; falso, come hanno detto le forze dell’ordine e i vari magistrati che hanno sostenuto l’accusa nei tribunali – è diventato dirimente per stabilire la pena del portuense. I giudici non hanno creduto alla ricostruzione e così hanno confermato in tre gradi di giudizio come la simulazione sia stato un tentativo di non sottoporsi alla seconda prova dell’alcoltest, opzione che la legge sanziona e punisce. Risultato? L’uomo è stato condannato anche in Cassazione e non ha ottenuto neppure la messa alla prova o le attenuanti generiche visto il comportamento avuto.