La Nuova Ferrara

Ferrara

L’esperienza

Ferrara, una giornata all’asta alla ricerca dell’affare

Corrado Magnoni
Ferrara, una giornata all’asta alla ricerca dell’affare

Mobili, dipinti, stampe per il miglior offerente

25 febbraio 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Ferrara Alzi la mano chi non ha mai sognato almeno una volta nella vita di scovare in una bottega d’antiquariato un oggetto che potrebbe rivelarsi un buon affare. Un mobile antico, un quadro o una specchiera del passato, magari comprata a poco e rivelatasi poi il Gronchi rosa dell’asta.

Sognare è lecito, ma non è poi così lontano dalla realtà. Sabato mattina in via del Lavoro 22, nella sede ferrarese di Estense Case d’Aste, abbiamo trovato un po’ di tutto, tra arredi antichi e modernariato: vetrine, credenze, ribalte, tavoli o divani, sedie, ma anche dipinti, sculture, stampe, specchiere, lampadari e curiosità d’epoca in generale. «Eredità di una prestigiosa abitazione di Bologna – ci spiega Silvia Tenani, impiegata di Estense Casa D’Aste – dove un paio di giorni prima è stato possibile fare un sopralluogo per visionare i beni».

Oltre 230 lotti fotografati e catalogati che i più esperti hanno potuto visionare. «Avevo già adocchiato alcuni quadri o mobili che mi interessavano particolarmente e per i quali ho partecipato all’asta – ci spiega un avventore che ha preferito rimanere anonimo –, non sono di Ferrara, provengo da una famiglia di antiquari. Diciamo che ho una certa esperienza nel settore, oggi ero venuto per alcuni beni in particolare».

Si passa da beni dal valore di una decina d’euro (alcuni nemmeno aggiudicati) ad altri che sfiorano i tremila come ad esempio un canterano con scarabattolo. «Parliamo di quadri o cornici, ma anche di mobili di discreto valore, li compro perché sono del settore e per rivenderli nella mia bottega». Non solo esperti, ma anche curiosi. «Era la prima volta – ci dice una signora con marito al seguito – , sono venuta per curiosità essendo appassionata di mobili antichi. Alla fine non abbiamo fatto rilanci, ma è stato molto interessante. Bisogna sicuramente prenderci la mano, probabilmente torneremo la prossima volta con un po’ più d’esperienza».

Funziona che si entra, si mostra un documento e ci si registra. All’ingresso viene fornita una paletta per rilanciare, poi si entra in sala per l’asta vera e propria. Al centro il banditore d’asta, a lato i suoi collaboratori, alle spalle l’immagine trasmessa dal proiettore posto in alto al centro della sala. E appaiono tutte le immagini, dal primo al 230° lotto con base d’asta e valore dei rilanci. Quest’ultimi possono arrivare in tre modalità: dal vivo con alzata di paletta numerata, online o tramite telefonata. A proposito dell’online, ogni tanto si sente suonare una campanella, è il segnale che qualcuno da casa ha cliccato sul proprio pc o smartphone per il rilancio. La corsa all’aggiudicazione finisce solo dopo che il banditore ha chiamato l’oggetto tre volte dopo tutti i rilanci. Si tratta di operazioni di facile intuizione, proprio come avviene nei film, una sorta di game dove i più esperti possono fare l’affare di una vita, mentre i curiosi si riservano lo svago di qualche ora.