La Nuova Ferrara

Ferrara

Il processo

Ferrara, per lo Sgombero show l’imprenditore «Me l’hanno detto a cose fatte»

Ferrara, per lo Sgombero show l’imprenditore «Me l’hanno detto a cose fatte»

Sentito dal giudice Marco Sortini, coimputato con il vicesindaco Nicola Lodi

27 febbraio 2024
2 MINUTI DI LETTURA





Ferrara «Me lo ha detto a cose fatte». È imputato, perché è il legale rappresentante dell’azienda, ma lui dello “sgombero show” del vicesindaco Nicola Lodi all’ex campo nomadi di via delle Bonifiche, dove operò una sua ruspa, lo seppe solo la sera dopo, parlando con suo fratello Franco. Marco Sortini, amministratore dell’omonima azienda, si è fatto interrogare ieri nel processo che lo vede imputato insieme a Lodi per i fatti dell’ottobre 2019, il primo vero e roboante atto politico dell’amministrazione di destra insediatasi da pochi mesi.

Le accuse sono di gestione dei rifiuti non autorizzata, violazione delle norme per la sicurezza sui luoghi di lavoro e, per il solo Lodi, usurpazione di pubbliche funzioni.

L’uso della ruspa per la distruzione delle casette, questo è già emerso a processo, venne concordato da suo fratello e socio in azienda, operante all’interno del Petrolchimico, dove lavorava anche il presidente del Consiglio comunale Lorenzo Poltronieri che gli chiese un favore. «Con Poltronieri sono amici da sempre - ha detto ieri Marco Sortini alla giudice Carlotta Franceschetti -. Noi lavoriamo solo dentro il Petrolchimico, quello è stato l’unico caso, ma non mi sembra così strano». L’intervento è avvenuto «gratis».

Prima di lui sono stati sentiti alcuni dipendenti comunali. Il dirigente del Servizio ambiente Alessio Stabellini e il geometra Marco Scanavacca del settore Edilizia del Comune.

Il primo ha riferito di aver effettuato dei sopralluoghi «non documentati» insieme agli assessori Lodi e Cristina Coletti già a settembre e poi di aver concordato con Hera la rimozione dei rifiuti urbani e dell’isola ecologica presente, avvenuta il 2 ottobre. Sul resto dei rifiuti, quelli da cantiere, come spiegato da Scanavacca intervenne invece il settore edilizia, con l’affidamento dell’incarico - a maggio, dopo la delibera del marzo 2020 - all’impresa Sangiorgi. Ma dopo la fine dei lavori a giugno 2020, l’area venne invasa da altri rifiuti, alcuni anche speciali - materiali d’edilizia, estintori, guaine catramate e altro - che dovettero imporre un altro intervento di Hera che portò via 7 autocarri di materiale.

Per la prossima udienza è prevista la testimonianza dell’ex questore Giancarlo Pallini e dell’ex dirigente del settore edilizia Luca Capozzi, nonché l’esame di Lodi.

Daniele Oppo

© RIPRODUZIONE RISERVATA