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Serravalle, svolta dietro l’angolo per la Porta del Delta

Marcello Pulidori
Serravalle, svolta dietro l’angolo per la Porta del Delta

Il sindaco: «Entro l’anno contiamo di arrivare ad affidare la gestione del locale»

28 febbraio 2024
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Serravalle Luogo dell’anima, storico complesso turistico polifunzionale che non poteva morire. Anche se negli ultimi anni le condizioni di salute della Porta del Delta hanno destato qualche preoccupazione. Eppure, è notizia delle ultime ore, entro quest’anno si assisterà alla ripresa complessiva dell’attività di questa storica struttura ricettiva. Difatti nei piani finali del Comune di Riva del Po, confermati dalle parole del sindaco Andrea Zamboni, c’è il pieno recupero di questo storico sito turistico. Ma non tutti sanno che la Porta del Delta trascina con sé anche un retroscena inedito. È lo stesso primo cittadino a raccontarlo: «Abbiamo verificato che, secondo Aipo (l’Agenzia interregionale per il fiume Po, ndr) l’area golenale in cui sorge la Porta del Delta era classificata come "zona A", vale a dire ad alto rischio di inondazione. Questo ha reso complicata la programmazione di un rilancio che questa amministrazione comunale insegue da tempo. Negli ultimi giorni - informa Zamboni - sono riuscito ad avere rassicurazioni dai responsabili dell’Aipo e tra qualche giorno dovremmo riuscire a riportare la classificazione come "zona B", quindi a minor rischio in caso di alluvione. Un atto quasi dovuto dato che quest’area è protetta da un argine di notevoli dimensioni». Un fatto per nulla ininfluente rispetto alla programmazione di un sito turistico che, oltre al ristorante (chiuso da alcuni anni) può contare sul villaggio di pescatori, sugli impianti sportivi (tennis e calcetto) e su una palazzina che in futuro «sarà a disposizione dei turisti che vorranno pernottare qui. Entro l’anno - prosegue il sindaco - contiamo di arrivare all’affidamento della gestione della Porta del Delta». Riva del Po, per definizione, è un Comune rivierasco che fa del turismo lento e della sua promozione una delle carte più importanti da giocare sul piano del rilancio economico. Chiuso da quasi 6 anni, il complesso turistico La Porta del Delta è uno dei più conosciuti nel panorama provinciale ferrarese ma dal 2018 è di fatto chiuso. Al suo interno ci sono anche impianti sportivi come il campo di tennis, che però è stato gestito separatamente. Prima del 2018 la Porta del Delta ha rappresentato una tappa fissa per tantissimi turisti che sono arrivati sulle sponde del Po per i motivi più svariati, e tra questi anche moltissimi stranieri attratti dalla pesca al siluro. Fra l’altro la sua posizione è particolarmente privilegiata proprio dal punto di vista turistico: adagiata sulle rive del Grande Fiume, dove il Po di Goro si separa dal corso principale. Per tanti anni la Porta del Delta è stata gestita da una famiglia che era riuscita nell’intento di valorizzarla. Ma ora è arrivato un altro tempo, quello di voltare pagina.