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Le ricerche

San Nicolò, droni e sommozzatori per cercare la mitraglietta rubata

Giorgio Carnaroli
San Nicolò, droni e sommozzatori per cercare la mitraglietta rubata

Controlli estesi anche a case e cortili. Tante domande senza risposta

01 marzo 2024
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San Nicolò Ieri, al terzo giorno dal furto delle armi in dotazione alle pattuglie dei carabinieri, tutta la zona del ritrovamento della mitraglietta buttata nel canale che scorre a fianco della Strada della Curiona, a San Nicolò, è stata al centro di vari rastrellamenti comprese diverse perquisizioni nelle abitazioni sospette sia a San Nicolò che a Consandolo. A dimostrazione che chi ha rubato la mitraglietta M12 dall’auto dei carabinieri non deve pensare di farla franca tanto facilmente. I militari stanno compiendo ogni sforzo per recuperare la mitraglietta mancante e le munizioni per 180 colpi, e anche nella giornata di ieri le ricerche sono proseguite a tappeto con uno spiegamento di forze dell’ordine che ha potuto contare anche del supporto dei vigili del fuoco intervenuti con i propri reparti dei sommozzatori di Ravenna e Ferrara. Ma andiamo con ordine; ieri pomeriggio, nel cortile di un’abitazione di Strada della Curiona, è stato istituito un campo da parte dei pompieri in modo da coordinare i luoghi dove perlustrare. Sul posto anche un carabiniere scelto addestrato all’utilizzo di un drone. In contemporanea sulla centralissima via Po di Primaro altri militari appartenenti alle stazioni di Longastrino e Santa Maria Codifiume e della compagnia di Portomaggiore hanno controllato la sponda del canale e tutti i cortili. E qui c’è un perché; l’abitazione in cui si è recata la pattuglia l’altra sera per rasserenare gli animi di una coppia coinvolta in un’accesa lite, è situata proprio lungo questa via. Una strada stretta tra via Zenzalino e via Nazionale, a San Nicolò. L’ipotesi quindi che l’individuo possa aver gettato la prima borsa appena rubata contenente i 180 colpi e una mitraglietta non è di certo da scartare anche perché, successivamente, ha gettato nel canale della Curiona la seconda borsa "di servizio" contenente la seconda M12, poi ritrovata. C’è da chiedersi però, per quale motivo un individuo rubi dall’auto dei carabinieri per poi liberarsene: perché è materiale che scotta? Un dispetto? Un conto in sospeso? E anche su questo si stanno concentrando le indagini. Tornando ai rastrellamenti lungo la via Po di Primaro, due squadre di militari dell’Arma hanno guardato ovunque ma a quanto risulta non è stata trovata alcuna indicazione. E mentre si è andati avanti per un paio d’ore anche ieri pomeriggio, altri carabinieri hanno accompagnato i pompieri sommozzatori di Ravenna all’incrocio tra via Bei Camini (il prolungamento di Strada della Curiona) e via Nazionale sempre a San Nicolò. A costoro è stato chiesto di ispezionare il canale che scorre lungo la via Nazionale verso San Nicolò. Un’ultima incognita aleggia su questa brutta vicenda: per quale motivo un individuo ruba due borse di servizio contenente armi, caricatori, manganelli dall’auto parcheggiata sulla via Po di Primaro a due/tre metri dalla porta d’ingresso della casa del litigio per poi percorre 2,3 chilometri (a piedi?) per fermarsi in Strada della Curiona e buttare uno delle due borse nel canale? Tutto lascia supporre che conosca bene la zona. E oggi, nuove ricerche.