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Il caso

Truffa dell’asfalto, sos a Renazzo. Banda in azione nell’Alto ferrarese

Truffa dell’asfalto, sos a Renazzo. Banda in azione nell’Alto ferrarese

Passaggi registrati anche a Buonacompra. Il fatto segnalato ai carabinieri

03 marzo 2024
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Renazzo «Ha bussato a casa mia un giovane biondo, distinto, con accento inglese. Mi ha proposto il rifacimento dello spiazzo davanti casa, a prezzi vantaggiosi. Ho capito subito che era la truffa dell’asfalto, così ho segnalato la cosa ai carabinieri».

La banda (o meglio le bande) della famigerata “truffa dell’asfalto” è arrivata anche nell’Alto Ferrarese, dove è già cominciato il tam tam di avvisi via social, per evitare che qualche malcapitato cada nel raggiro. Una testimonianza proviene da Renazzo, ma nei giorni scorsi passaggi del biondo dall’accento anglosassone sono stati registrati anche a Buonacompra, a conferma che a essere presa di mira è la zona dell’Alto Ferrarese, uno dei territori più vivaci dal punto di vista imprenditoriale. Perché non a caso le vittime preferite di questi truffatori sono piccoli artigiani e titolari di aziende, che vengono agganciati dai malintenzionati con un copione fisso, con varianti messe in atto a seconda dei casi. È accaduto già diverse volte in svariate parti d’Italia, e nonostante in qualche caso i responsabili siano stati individuati e denunciati, i raggiri sono continuati da parte di una o più bande.

A presentarsi dalla “preda” è un uomo che parla bene l’italiano, ma con una marcata inflessione inglese per proporre il rifacimento dell’asfalto, o la riparazione delle buche nel piazzale davanti alla ditta, o all’abitazione se a essere preso di mira è un privato. Propone prezzi molto vantaggiosi, a volte con la motivazione che la sua impresa, già impegnata in alcuni lavori di riasfaltatura nella zona, aveva a disposizione materiale avanzato. I modi gentili e l’accento “british” spesso hanno tratto in inganno e conquistato la fiducia delle vittime, le quali dopo aver pattuito il compenso, scoprono troppo tardi di essere inciampati in una truffa. I lavori vengono sì svolti da un gruppo di sedicenti operai, però in modo non conferme, con interventi anche non richiesti, e impiegando materiale scadente, come hanno testimoniato numerose vittime. Che alla perdita dell’acconto hanno dovuto aggiungere i costi per rifare i lavori daccapo. l

A.M.

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