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Ferrara, l’Ungheria guarda al petrolchimico. E il console cinese mostra interesse

Ferrara, l’Ungheria guarda al petrolchimico. E il console cinese mostra interesse

Si chiude “Ferrara diplomatic days” l’evento di Sipro per attirare capitali esteri. La visita alle aziende delle multinazionali che hanno investito nella nostra provincia

09 marzo 2024
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Ferrara Ungheresi e austriaci potrebbero “sbarcare” nell’area del Petrolchimico di Ferrara. E gli intrecci economici potrebbero diventare realtà anche con la Cina. Si chiude con una nuova speranza per l’economia locale la seconda giornata del “Ferrara diplomatic days”, il workshop ideato da Sipro, guidato dall’amministratore unico Stefano Di Brindisi, che ha come obiettivo quello di far conoscere le eccellenze imprenditoriali locali e il nostro territorio a numerosi operatori economici esteri.

Ieri (venerdì 8 marzo) infatti la delegazione di diplomatici provenienti da 27 Paesi del mondo dopo aver conosciuto le imprese ’gioiello’ locali ha fatto visita a quelle aziende che sono arrivate nella nostra provincia grazie all’interesse di diverse multinazionali.

Come Berluti a Gaibanella, che realizza prodotti in pelle per marchi del lusso come Luis Vitton, e poi la Lte di San Giovanni di Ostellato che è collegata con la Toyota. E ancora Fri - El Green Hous che ha collegamenti con una multinazionale che si occupa di realizzare serre ultramoderne.

«Agli ungheresi e agli austriaci abbiamo spiegato che noi abbiamo un’area molto ampia per poter investire nella chimica verde» afferma con entusiasmo il ceo di Ifm Paolo Schiavina. «Con loro abbiamo spiegato che la nostra area è in grado di fornire ogni tipo di gas e da un punto di vista dell’energia elettrica chi si insedia da noi non è gravato degli oneri di servizio» aggiunge. «Hanno dimostrato molto interesse quando gli abbiamo spiegato inoltre che noi lavoriamo anche sull’aspetto della sicurezza, tanto che dentro al Petrolchimico c’è una squadra dei vigili del fuoco. L’iniziativa insomma è stata una bella opportunità». E che l’iniziativa possa diventare un volano dell’economia internazionale lo conferma anche Di Brindisi. «Il console cinese ha mostrato molto interesse per ciò che gli abbiamo fatto vedere e con “Diplomatic days” si sono aperte le porte per attirare per probabili acquisti di aziende del territorio e dall’altro ci hanno chiesto trasferimento di know how tecnologico».

L’iniziativa Sipro è anche altro. Lo spiega ancora Di Brindisi che afferma: «Ferrara ha realizzato un format di incontro di capitali economici internazionali che potrebbe essere esportato anche in altre realtà economiche del nostro Bel Paese». Fra i diplomatici infatti c’erano anche diversi rappresentanti milanesi che hanno trovato originale l’idea di creare questo workshop e magari di ripeterlo anche nella città che è ’capitale’ dell’economia italiana.

Ferrara inoltre, come ha ricordato il ministro per l’Ambiente e la Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin nel suo intervento che ha aperto l’evento Sipro, continua ad essere all’avanguardia nella conversione green dei sistemi industriali. Ad esempio con il progetto per il riciclo delle acque sporche del Petrolchimico.

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