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Il disagio

Portomaggiore, treno cancellato con i passeggeri in carrozza

Annarita Bova
Portomaggiore, treno cancellato con i passeggeri in carrozza

Inusuale esperienza sulla Ravenna-Ferrara per studenti e pendolari. Il racconto: «È l’ennesimo disagio. Situazione assurda»

09 marzo 2024
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Portomaggiore La vita dei pendolari è fatta principalmente di orari e basta poco perché un’intera giornata di lavoro possa anche essere persa. In linea di massima il treno dovrebbe essere il mezzo di trasporto più efficiente ma purtroppo, soprattutto per alcune linee, non è così. Giovedì l’ennesimo racconto di un disagio che ormai si protrae da molto tempo. «Stamattina (giovedì 7 marzo, ndr) ho preso regolarmente il treno a Portomaggiore per recarmi a lavoro a Ferrara - racconta Alessandro Ferrari -. È quello delle 7.12, dei pendolari e dei ragazzi che vanno a scuola. Treno in perfetto orario, e trovo anche incredibilmente posto su uno strapuntino. Giornata fortunata penso. Ma non so che il peggio deve ancora arrivare».

Il guasto A Gaibanella il treno si ferma alla stazione e fin qui tutto regolare. «Siamo in orario. Però poi passa il tempo e siamo ancora fermi. Dopo 10 minuti alcuni ragazzi scendono dal treno e vedono sul monitor della stazione che il nostro treno è stato cancellato - va avanti Ferrari -. Ma come! Nessuna comunicazione ufficiale, solo il capotreno dopo un po’ passa dicendo che la linea è interrotta, che se stiamo su torniamo indietro e che arriverà un autobus sostituivo. Ecco, vi lascio immaginare il disagio che ne è seguito».

Purtroppo «questo non è un episodio isolato. Questa linea, la Ravenna-Ferrara, è vittima di continui ritardi e tantissime cancellazioni inaspettate. Uno va in stazione per prendere il treno per andare a lavoro e a volte, anche troppe volte, si trova il terno cancellato, quando non è in ritardo. Situazioni paradossali, trasporti non garantiti. Continui problemi sulla linea che impediscono il regolare svolgimento del servizio». Inoltre «il treno dei pendolari del mattino è sempre affollatissimo. È uno stillicidio. Non se ne può veramente più. Molti pendolari esausti di questa storia hanno abbandonato la ferrovia per l’auto. Chi usa il treno ormai sono solo gli studenti, chi non ha la patente o non ha l’automobile. Sono in pochi quelli che preferiscono andare in treno rischiando continui ritardi e conseguenti disagi. È veramente una situazione insostenibile e assurda».

L a rabbia I disagi, la paura di non arrivare in tempo e anche una sorta di delusione continua esasperano gli animi. Il nostro lettore fa anche presente che «sono un ciclista e tante volte arrivo in città in bicicletta. Calcolo bene i tempi e non ho problemi, ma certo non è un percorso da poter fare tutti i giorni in particolar modo di inverno o in piena estate».

Intanto sulla linea Bologna-Portomaggiore vanno avanti i lavori per migliorare l’accessibilità e la fruibilità della stazione di Molinella. Dopo la recente apertura del nuovo sottopasso ciclopedonale, infatti, sono partiti nuovi interventi, finanziati con 1,3 milioni di risorse regionali, per realizzare un nuovo marciapiede al servizio del secondo binario, l’allungamento e l’adeguamento del marciapiede al primo binario e un intervento di manutenzione straordinaria che interessa l’intero armamento ferroviario.