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Ferrara, l’appello per salvare il giardino dell’Ariostea: «Bisogna intervenire»

Alessandra Mura
Ferrara, l’appello per salvare il giardino dell’Ariostea: «Bisogna intervenire»

Parla Monica Taddia: «Morto Luca è rimasto senza cure»

11 marzo 2024
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Ferrara Oltre ai suoi familiari, agli amici e alle innumerevoli persone che gli volevano bene, a restare orfano di Luca Taddia è stato anche il giardino di Palazzo Paradiso. Perché Luca, morto nel marzo di due anni fa in circostanze tanto tragiche quanto assurde, oltre a essere addetto ai prestiti librari della biblioteca Ariostea ne curava per passione anche il giardino. E che ora, dalla sua scomparsa, sta conoscendo un triste declino, come mette in evidenza la sorella di Luca, Monica. «Mio fratello era appassionato di giardinaggio, ed era stato appunto tra i curatori dell’area verde di Palazzo Paradiso. Ma da quando non c’è più ho constatato con rammarico e amarezza che nessuno se ne sta occupando come sarebbe necessario, e quel giardino a cui Luca aveva dedicato tempo, premure e attenzioni si sta degradando». Monica è arrivata a lanciare un appello pubblico dopo che vari tentativi di risolvere la situazione sono caduti nel vuoto: «Mi sono rivolta agli uffici comunali del Verde Pubblico di via Marconi per segnalare il problema, ma non sono mai stata richiamata e nulla si è mosso. Anzi, mi è stato suggerito di provvedere io stessa alla cura del giardino, dal momento che mio fratello lo faceva per passione. Ma quello spazio è un bene di tutti, è un patrimonio che appartiene all’intera comunità, e come tale dovrebbe essere preservato e accudito. Non sto parlando solo come sorella di Luca, ma come cittadina. È una questione di decoro che non può essere trascurata in un luogo di cultura e aggregazione come la biblioteca comunale. Noto che l’erba sta crescendo incolta anche vicino ai muri del cortile di ingresso, e non è certo un bella presentazione per i visitatori». Monica sottolinea anche l’esigenza di provvedere al più presto a collocare una piattaforma per proteggere le radici del gingko biloba, che attualmente sono esposte anche ai danni di parcheggi poco attenti. «Mi addolora vedere come si sta riducendo quel giardino che mio fratello Luca aveva custodito con dedizione per tanti anni - conclude Monica - è un dispiacere per la sua memoria, ma una perdita per tutta la città». Luca Taddia rimase vittima di un tragico incidente il 27 marzo del 2022: mentre stava cercando di pulire un pozzetto di scolo per le acque, nel cortile di casa, forse a causa di un malore scivolò nel pozzetto, dove i suoi familiari lo trovarono ormai privo di vita. La morte di Luca aveva suscitato un’ondata di emozione e dolore perché nel corso della sua esistenza troppo breve aveva conquistato l’affetto di tutti per il suo carattere e la sua bontà che in tantissimi, con sincera convinzione, avevano definito eccezionali all’indomani della tragedia. Nel giardino di Palazzo Paradiso i suoi cari ritrovavano un po’ del suo sorriso, e non vogliono vederlo spegnersi.