Lidi comacchiesi, il Po porta tonnellate di detriti: «Tutto è sulle nostre spalle»
Con l’arrivo della piena torna a galla una spinosa questione: «Dal Monviso al Delta finisce in acqua di tutto, ma le spese le sosteniamo solo noi»
Lido Volano Tonnellate di legname, fra fusti di alberi e rami trascinati a mare dall’ondata di piena del Po, stanno invadendo il litorale e in particolar modo il Lido Volano, località notoriamente più vicina alla foce del grande fiume.
Mancano meno di tre settimane alla Pasqua e mentre gli operatori balneari sono già al lavoro per far trovare giochi per bambini e reti da beach volley e da racchettoni pronti per il primo esodo di stagione, sale l’apprensione per l’arrivo, inevitabile di altri, ingenti, quantitativi di detriti. «Speriamo che tutto il legname possa essere spiaggiato entro i prossimi giorni – spiega Luca Callagarini, presidente della cooperativa degli stabilimenti balneari del Lido Volano -, in modo tale che i mezzi della cooperativa Brodolini riescano ad intervenire, per effettuare una pulizia straordinaria dell’arenile, in previsione del ponte di Pasqua. Dobbiamo presentare un bel biglietto da visita. Per ora le grosse quantità di tronchi, rami ed arbusti trascinati a riva dalla piena del Po sono utili a fare da diga alle dune di sabbia erette a protezione dei bagni». Mentre all’altezza del bagno Isa (l’ultimo più a sud del Lido Volano), ieri mattina era già stato attivato un ripascimento di rinforzo della barriera invernale con sabbia vagliata dalle precedenti pulizie dell’arenile, alcuni tratti di spiaggia risultavano completamente sommersi di legname.
Le spese I costi che il Comune di Comacchio affronta annualmente per ripulire i quasi 25 chilometri di costa superano il mezzo milione di euro, una spesa coperta interamente dai contribuenti del territorio. «Da anni invochiamo che siano anche altri enti e territori a farsi carico dei costi di pulizia dell’arenile, dato che il Po nasce sul Monviso e porta con sé i detriti provenienti da più regioni e località: questo è il nostro cavallo di battaglia – prosegue Callegarini – e lo sottoporremo nuovamente all’attenzione del Tavolo del Turismo nel prossimo incontro. Non è giusto che siano solo i contribuenti di Comacchio a farsi carico di quei costi». Una questione questa che va avanti ormai da anni ma alla fine «a farne le spese in tutti i sensi siamo sempre e solo noi».
Anche gli altri Lidi poco più a sud, Nazioni, Pomposa e Scacchi sono in balìa dell’ondata di piena del Po e se l’erosione costiera dovuta alla mareggiata è da ritenersi poco significativa, permangono le preoccupazioni per una mole incalcolabile di detriti e legname che sta continuando a depositarsi in spiaggia. «Dove l’erosione ha colpito maggiormente, ad esempio al centro del Lido di Pomposa – interviene Nicola Bocchimpani, presidente di Asbalneari, l’associazione che raggruppa i bagni dei lidi Nazioni, Pomposa e Scacchi-, si è depositato poco materiale, ma il mare ha risucchiato circa un metro di duna sabbiosa; nelle altre zone risparmiate, grazie all’installazione delle nuove scogliere frangiflutti sono state spiaggiate, sulla battigia, quantità enormi di legna, che dovranno essere rimosse prima del week end di Pasqua».
Per Bocchimpani, una strategia vincente, volta a ovviare il sistematico approdo di legname trascinato dal Po alla foce, consisterebbe nella pulizia periodica delle aree golenali dello stesso grande fiume, ma tutti devno essere coinvolti. Mentre al Lido Nazioni le zone in passato maggiormente intaccate dall’ingressione marina (bagni Lidò e Prestige) ora sono protette dalle nuove scogliere, il Lido Scacchi presenta una situazione più stabile, con criticità tra i Bagni Miami e Alfiere.
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