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Portoverrara, il canile scoppia: troppi i sequestri e le rinunce

Annarita Bova
Portoverrara, il canile scoppia: troppi i sequestri e le rinunce

L’assessora Michela Bigoni: «Da 20 animali siamo passati a 47. Tanti in condizioni critiche»

11 marzo 2024
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Poroverrara Il canile di Portoverrara è uno dei più grandi e importanti della provincia. Da sempre una struttura eccellente, che però sta adesso “scoppiando” con un numero di animali ospiti tale da mettere in difficoltà gli operatori. La questione è stata sollevata dal consigliere di minoranza Roberto Badolato ed affrontata dall’assessora Michela Bigoni. «Un sopralluogo avvenuto nei giorni scorsi ha mostrato con locali maleodoranti e cani in alcuni casi necessari di maggiore attenzione», ha detto Badolato.

«La situazione è figlia delle attuali condizioni di accoglienza dei cani, con una struttura satura di ospiti a causa della rinuncia e dell’accoglienza di numerosi cani provenienti dai sequestri per maltrattamenti e poi ricoverati mal ridotti, malnutriti e bisognosi di particolare assistenza sia sanitaria che alimentare, a causa della drammatica criticità nella quale sono stati ridotti - fa presente Bigoni -. Queste emergenziali custodie hanno portato il canile ad un superaffollamento per una struttura che solitamente ospita una ventina di cani e che oggi si ritrova ad averne più del doppio, con le comprensibili difficoltà a carico degli operatori dello svolgimento dei servizi, sia di pulizia che di assistenza, bisognosi di terapie mirate con somministrazione di particolari costosi farmaci».

A quanto pare Si è passati da una media di circa 20 cani ad oltre 40 per assestarsi oggi su 47 cani. Ciò è dovuto a due sequestri importanti, uno ad aprile del 2023 di 10 cani dal comune di Argenta di cui due gravide che hanno fatto sei cuccioli, tre a maggio e tre a dicembre, quindi più 16 cani, ad un secondo sequestro di 15 cani del comune di Ostellato nel mese di settembre e un ultimo sequestro di quattro cani, sempre dal comune di Ostellato, un paio di mesi fa. «Ovviamente avere in pochi mesi un aumento così massiccio di cani ha portato notevoli difficoltà - precisa l’assessora -. Da un punto di vista sanitario, tutti i cani sequestrati erano positivi alla leishmaniosi e alla filaria. Ciò ha comportato la necessità di terapie ausiliare e continuative».

Molti del sequestro di Argenta erano esemplari con la rabbia, che quindi hanno richiesto cure particolari e bagni medicali. La veterinaria ha dovuto effettuare molte ore di visite cliniche. «Molto spesso, come è successo per il sequestro di Ostellato, la proprietà non fa rinuncia degli animali sequestrati, quindi per questi animali che rimangono in custodia cautelare noi garantiamo assistenza sanitaria e sono stati quattro i cani sottoposti a interventi chirurgici». La situazione è costantemente monitorata dall’ufficio tecnico con sopralluoghi quasi settimanali. Intanto ringraziamo davvero di cuore i volontari, con la speranza di trovare preso delle soluzioni».

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