Discarica verso l’ampliamento: Jolanda reagisce con numerosi no
Ma ci sono anche favorevoli e fatalisti
Jolanda di Savoia Tanta perplessità, che finisce per sfociare in un aperto dissenso. Ma non manca chi si dice favorevole, perché «quei rifiuti da qualche parte bisogna pur metterli». Su tutto però, rispetto all’ipotesi di ampliare la discarica della Crispa presentata dalla società Area Impianti, domina la volontà di saperne di più. È una Jolanda di Savoia che si divide, in definitiva in modo piuttosto disincantata, per una comunità abituata a vivere non troppo distante da un impianto che "macina" rifiuti. Con tutto quel che ne consegue in termini di cattivi odori e per i paventati rischi sulla salute.
Tanti dubbi
Davanti al municipio, dove sono in corso lavori di restauro e tinteggiatura delle pareti esterne con un bel giallo brillante, è di questo parere Elio Zanardi: «Servirebbe di sicuro maggiore informazione, come poi per tutte le cose. Così da rendersi meglio conto di cosa stiamo parlando, magari senza arrivare a cose già fatte». È giorno di mercato settimanale in paese, tra i banchi spuntano le prime opposizioni. «Ampliare la discarica? Sì ne ho sentito parlare e sono contraria: non capisco perché scegliere sempre Jolanda per fare tutte queste cose, abbiamo già allevamenti di animali e centrali biogas», dice una donna che preferisce mantenere l’anonimato. Passa al mercato anche Maurizio Bolzati, che qui è quasi un’autorità avendo lavorato a lungo come vigile urbano. Lui è un "negazionista" delle puzze: «Macché, non si sentono affatto. A lamentarsi sono quelli di Brazzolo e Ambrogio, che stessero un poco più calmi. Anche perché i rifiuti vanno comunque smaltiti». Ma insomma, questi miasmi danno fastidio o no? «Ma certo che sì - interviene un’altra donna, pure lei anonima -, anche qui in centro. Poi le tariffe del pattume sono le più alte in provincia: in due paghiamo quasi il doppio di mio figlio che abita in una casa più grande a Vigarano». Luca Farinelli è un giovane che vende ortofrutta e si dimostra abbastanza fatalista: «I lavori che servono vanno fatti, anche se mi auguro che non manchino i controlli ambientali».
Ma proprio no
Al bar ristorante La Busa, uno dei classici ritrovi dei cittadini, non ha tentennamenti Roberto Volpi: «I confini della discarica non vanno allargati: il nostro territorio ha già dato». Gli è seduto accanto Massimo Cavalieri, appassionato pittore: «Le puzze le sentono soprattutto chi abita nelle zone sottovento, verso Brazzolo. Io mi concentrerei soprattutto su traffico e viabilità: l’ampliamento sarebbe, mi dicono, su una curva della Gran Linea, prima o poi ci saranno incidenti». Da un paio di mesi chi deve sbrigare faccende alle Poste è costretto a farlo in un ufficio mobile: la sede è sottoposta a lavori. In coda troviamo Monia Straforini: «Abito a Jolanda solo da un paio d’anni, ma capisco che una discarica dia fastidio. Un consiglio: facciamo meglio la differenziata, anche i singoli gesti contano». «Ognuno si faccia la propria discarica, noi ne abbiamo abbastanza - è il no netto che arriva da Marinella Bologna -. Lavoravo in un’azienda agricola proprio vicino alla Crispa: le puzze sono davvero insopportabili, anche se è vero che in questi anni i sistemi sono cambiati». «Jolanda è sempre più nel degrado - sostiene un’amara Olavia Tieghi -, ci manca solo ingrandire la discarica e poi siamo a posto».