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Sanità, a Ferrara liste bloccate. Calamai promette: le riapriremo

Alessandra Mura
Sanità, a Ferrara liste bloccate. Calamai promette: le riapriremo

Spazio in tv all’inchiesta della Nuova, le testimonianze dei pazienti

14 marzo 2024
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Ferrara C’è la signora Antonia, asmatica, che da un anno e mezzo aspetta una visita di controllo pneumologica: dal gennaio del 2023 e fino al settembre successivo, chiamando una volta al mese e poi settimanalmente il Cup, non è mai riuscita a prenotare perché non c’era posto. A settembre è stata presa in carico, le hanno quindi detto che sarebbe stata chiamata non appena ci fosse stata disponibilità, ma da allora «non ho sentito più nessuno».
C’è la trafila di tentativi in farmacia, ricetta alla mano, a volta con l’indicazione B- Breve, ovvero con necessità di ottenere la prestazione richiesta entro massimo dieci giorni, ma la risposta è la stessa: agende chiuse, non si può prenotare, non è possibile nemmeno la presa in carico; fino al suggerimento di rivolgersi al privato intramoenia, e quindi a pagamento, come una strada per sbloccare la situazione.
L’inchiesta della “Nuova Ferrara” sui tempi della sanità ferrarese è approdata l’altra sera in televisione, ed è stata al centro di un servizio della trasmissione di Rete 4 “Fuori dal Coro” in cui è stata rilanciata la nostra ricerca secondo cui non risultano essere prenotabili 21 prestazioni su 37, come indicato anche nella tabella che riproponiamo al fianco e che è stata citata anche nel servizio televisivo. E il tutto aggirando di fatto - è stato sottolineato nel corso del programma - la legge 266 del 23 dicembre del 2005 che vieta di sospendere le attività di prenotazione, quindi le cosiddette “liste d’attesa bloccate” e le “agende chiuse” che purtroppo sono invece una realtà.
«Non chiuse, ma di profondità– ha risposto la direttrice generale Asl e Commissario straordinario dell’azienda ospedaliero universitaria Sant’Anna, Monica Calamai intervistata dalla giornalista di Fuori dal Coro – ovvero non si tratta di liste bloccate a tempo indefinito, non sono chiuse».
Ma un anno e mezzo di attesa ci assomiglia molto, tornando al caso della signora Antonella, «in effetti un anno e mezzo è tanto – ammette la direttrice – il caso però deve essere approfondito conoscendo i dettagli». Calamai si è detta sorpresa del “muro” di prestazioni indisponibili su cui sono andati a sbattere i vari tentativi – a Ferrata come a Cento – di ottenere visite ed esami (cardiologia, oculistica, esami radiologici ), mentre il dirigente medico Mirco Santini ha ribadito che nel caso non sia possibile effettuare alcuna prenotazione in tutta la provincia entra in gioco il sistema della presa in carico.
«A Ferrara se non hai soldi non ti curi», scandisce invece un altro paziente intervistato dall’inviata. Parole che rimbalzano negli uffici dirigenziali: «Stiamo lavorando sul tema – assicura Calamai concludendo con la promessa: «Le liste saranno riaperte».l

Alessandra Mura

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