Ferrara, scendono gli alimentari. In controtendenza olio e molluschi
Inflazione, a febbraio +0,8% ma i prezzi restano in gran parte stabili
Ferrara Ci sono almeno tre buone notizie analizzando gli ultimi dati sull’inflazione a Ferrara. Stando al puntuale rapporto stilato dall’Ufficio Statistica del Comune su base Istat, risulta che a febbraio l’indice dei prezzi al consumo non ha subito nel complesso alcuna variazione rispetto al mese precedente, mentre il tasso tendenziale - l’inflazione in riferimento ai valori registrati lo scorso anno (febbraio 2023) - resta ancora bassa e si attesta a +0,8%, contrazione significativa rispetto al boom inflattivo che nell’autunno del 2022 aveva portato anche al dato record in città del 12%. Terzo dato positivo è che dopo un paio d’anno si è registrata una variazione di rotta nel comparto delle spese per i generi alimentari, la spesa per eccellenza.
Dopo un lungo periodo di costante aumento mensile, si è verificato un calo nel tasso congiunturale con una riduzione complessivo di -0,3% rispetto al mese, il che ha portato un calo nel confronto annuo che ora è sceso al +3,4% dopo aver toccato la doppia cifra percentuale nei mesi precedenti. In particolare si registrano diminuzioni dei prezzi dei prodotti di pasticceria confezionati; pasta; carne suina, pesci surgelati; latte conservato, burro, frutta, verdura, alimenti per bambini; piatti pronti; caffè; bevande gassate. Da segnalare invece che alcuni prodotti sono aumentati anche in maniera consistente. In particolare l’olio d’oliva in un solo mese ha fatto segnare un +4% e rispetto allo scorso anno c’è una crescita del 42%, prendendo poi il prodotto extravergine d’oliva l’aumento annuo porta anche al raddoppio del prezzo. Crescita esagerata pure per i molluschi freschi che risentono particolarmente della crisi del mercato ittico e in special modo delle vongole. Ad abbassare l’inflazione rispetto allo scorso anno e soprattutto agli ultimi mesi del 2022 ha contribuito in particolar modo la diminuzione delle tariffe per le utenze domestiche, che avevano toccato punte da capogiro con percentuali anche in tripla cifra. Questa tipologia fa infatti registrare un -11,7% rispetto a 12 mesi fa e a un -1,6% nei confronti dello scorso gennaio. Calano i prezzi dell’energia elettrica mercato libero, del gas di città e del gas naturale sia sul mercato tutelato sia su quello libero.
Una boccata d’ossigeno per famiglie e imprese che in precedenza avevano subito pesanti contraccolpi nei bilanci a causa degli spropositati costi energetici. Nessuna variazione degna di nota invece per l’abbigliamento che risente ancora del periodo dei saldi invernali. In leggera crescita rispetto allo scorso gennaio le spese per la salute con un +0,5% per l’aumento dei prezzi dei prodotti farmaceutici, di occhiali e lenti a contatto, delle altre attrezzature ed apparecchi. In crescita anche le spese di trasporto con un +1% medio rispetto al mese scorso dovuto all’aumento dei prezzi soprattutto dei ricambi per auto, del gasolio per mezzi di trasporto, della benzina, dei voli nazionali e dei voli europei. In calo le spese per la telefonia mobile, che fa segnare un -0,4% su gennaio, grazie anche alla contrazione dei prezzi di apparecchi smartphone, ma anche della telefonia fissa. Il dato dell’inflazione a Ferrara è di poco più alto alle media nazionale che a febbraio si è attestata a quota +0,5%.