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La sorpresa

Lido Volano, cucciolo di delfino spiaggiato

Katia Romagnoli
Lido Volano, cucciolo di delfino spiaggiato

Gli esperti: «È la prima volta che ne vediamo uno da queste parti. Sono esemplari rari e vivono nei mari tropicali»

18 marzo 2024
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Lido Volano Primo ritrovamento, sul litorale comacchiese, di carcassa di delfino della specie stenella (Stenella coeruleoalba). L’insolito rinvenimento di un mammifero marino proveniente dai mari tropicali, dotato di inconfondibili striature laterali, risale alla mattinata di ieri, quando alcuni turisti a passeggio, in un tratto di spiaggia a nord del Bagno Cormorano, al Lido Volano, hanno notato la sagoma del delfino, ormai morto. Una volta allertata la Guardia costiera, sul posto sono state chiamate ad intervenire le guardie zoofile dell’Enpa di Lagosanto. L’animale spiaggiato, un cucciolo, del peso apparente di circa 150 chili, è stato recuperato da Marco Pozzi, capo nucleo delle guardie zoofile della sezione laghese di Enpa e dalla volontaria Barbara Simoni. Con l’ausilio del carrello appendice, le due guardie zoofile addestrate ed abilitate hanno trasportato il delfino all’istituto zooprofilattico di Cassana (Ferrara), affidandolo alla biologa Silvia Rubini, incaricata di effettuare le indagini autoptiche, volte ad accertare le cause della morte.


I volontari di Enpa operano nell’ambito del progetto Delta Rescue ed il loro intervento è stato coordinato dalla Fondazione Cetacea di Riccione, presieduta da Sauro Pauri. «La stenella è un delfinide di medie dimensioni, che può raggiungere al massimo i due metri e 30 di lunghezza, per poco più di 150 kg di peso. Il suo aspetto è molto elegante – afferma Sauro Pari – e gradevole, grazie a delle striature laterali che da nere divengono grigie ed in acqua assumono riflessi azzurri. È raro incontrare questa specie nel nord Adriatico, soprattutto perché si nutre di calamari e piccoli pesci che trova ad elevate profondità. È in grado di immergersi oltre i 200 metri di profondità. In quest’area prevale la presenza del tursiope – prosegue il presidente della Fondazione Cetacea –, più grande e pesante. Non sono insoliti però gli spiaggiamenti di stenelle sulle spiagge del nord Adriatico. Fondazione Cetacea, negli ultimi quindici anni è intervenuta ben sette volte su stenelle spiaggiate, delle quali tre ancora vive al ritrovamento, decedute poi in seguito alle ferite o ad alcune malattie».

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