S. M. Decima, pizzaiolo e pellegrino: «In Australia a piedi»
L’avventura di Flavio Bruzzese: «Realizzo il mio sogno: camminare libero alla ricerca della spiritualità»
S. Matteo Decima Neanche le sfide del reality “Pechino Express” portano fin dove vuole arrivare Flavio Bruzzese: in Australia, armato solo del suo zaino. È lui a raccontare al telefono la sua storia, durante i primi giorni del suo tragitto: «Era da tanto tempo che sognavo di intraprendere questo pellegrinaggio intorno al mondo e ora che finalmente ho messo da parte i fondi necessari, ho mollato il mio lavoro da pizzaiolo e sono partito».
Flavio, classe ’88, pizzaiolo di San Matteo della Decima con molti legami a Cento, quarto figlio di una famiglia di origine argentina, spiega come è nata l’idea di partire a piedi: «Periodicamente ho viaggiato in alcuni paesi del mondo, in particolare il sud est asiatico, ma è quando ho realizzato il pellegrinaggio a Santiago di Compostela che ho capito la bellezza di camminare libero alla ricerca della mia spiritualità».
Il giovane tiene a precisare che non si tratta di viaggi a scopo religioso, bensì di un modo per comprendere la propria spiritualità (più vicina al buddismo che ad altre religioni, seppur senza dogmi) e ritrovare un contatto con la natura e luoghi dove la presenza dell’uomo è meno invasiva. Il pellegrino racconta anche come intende arrivare sino in Australia a piedi: «Per il momento devo raggiungere Santa Maria di Leuca, dopodiché raggiungerò in traghetto la Grecia dove inizierà la vera sfida». Infatti la strada immaginata passa per Turchia, Iran, Pakistan, India, Thailandia, Cambogia, Laos e Vietnam; ognuna di queste non sarà solo una meta di passaggio, visto che il viaggiatore intende soffermarsi almeno un mese in ogni nazione per conoscere luoghi e usanze. «Sono sempre stato affascinato da culture diverse, che potessero raccontare come si è evoluta l’umanità in maniera diversa, con storie secolari che meritano di essere conosciute in prima persona – dice ancora –. Intendo attraversare questi luoghi interamente utilizzando i mezzi pubblici locali, sperimentando anche l’autostop, che sta tornando una valida soluzione all’acquisto e al noleggio di mezzi privati, il che darà al viaggio ancora di più il senso dell’avventura».
Nemmeno dove dormire spaventa Flavio, che spiega di avere con sé una tenda da utilizzare ogni volta non sia disponibile un riparo o un ostello, permettendogli ancora di più di assaporare la natura selvaggia. Secondo i suoi calcoli, il viaggio dovrebbe concludersi a gennaio 2025, dove o con un volo o con una nave attraverserà l’oceano per raggiungere infine le coste australiane: «Il mio visto di un anno scade a marzo 2025, entro gennaio devo essere là per poi riprendere il mio lavoro da pizzaiolo e riprendermi dalle fatiche di un pellegrinaggio così intenso; ma quasi sicuramente sarà solo per un periodo, perché il mondo ha tanti altri paesi che meritano di essere visitati».