La Nuova Ferrara

Ferrara

Il caso

Argenta, variante alla Statale 16, si può partire

Argenta, variante alla Statale 16, si può partire

Toto Costruzioni Generali prima nella gara indetta da Anas

21 marzo 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Argenta Fra una decina di giorni inizia il conto alla rovescia per la realizzazione della variante alla statale 16 Argenta-Ponte Bastia. Dopo 39 anni (1985 i primi passi) la variante alla statale 16 si fa: la conferenza dei servizi ha dato il via libera», ha detto il sindaco Andrea Baldini nell’affollata assemblea tenuta mercoledì sera all’ex convento Cappuccini di Argenta. «Abbiamo lottato per 5 anni e ora obiettivo raggiunto», ha chiarito l’assessore regionale Andrea Corsini»

I tempi Toto Costruzioni Generali è risultata prima in graduatoria nella gara indetta da Anas per il primo stralcio dei lavori di ammodernamento della statale 16, a questo punto parte l’acquisizione dei terreni entro il 2024, l’operazione per individuare residui bellici. Nel dettaglio, serviranno 60 giorni per la firma del contratto; se tutto va bene altri 90 per la progettazione esecutiva quindi 180 giorno per il monitoraggio ambientale ed infine 1.375 giorni per l’esecuzione dei lavori. Totale 1.705 giorni pari a 4 anni e 8 mesi. «Diciamo 5 anni – ha aggiunto Baldini – e non sperate che i tempi si riducano perché la storia c’insegna che è molto più probabile che si allunghino». Costo dell’opera? 251.428.586,49 euro.

Il sindaco ha ricordato che si è iniziato a parlare della variante Argenta nel 1985 poi ripresa nel 2008 e il tracciato ritenuto vecchio in realtà è del 1990. Lo stesso primo cittadino ha poi illustrato il progetto ad iniziare da Argenta, con l’attuale rotatoria che verrà demolita per lasciare spazio all’uscita ben articolata. Ha poi proseguito con i vari attraversamenti fino all’uscita di San Biagio, il ponte sul fiume Reno alto 24 metri dal piano terra fino all’uscita davanti alla zona industriale di Lavezzola con l’innesto sulla vecchia statale 16 verso Alfonsine.

I dettagli L’estensione è di 8, 2 km, la piattaforma stradale è di 10,50 m, i ponti sono sei più il viadotto sul Reno di 680 m, 3 cavalcavia, 2 sottovia. Data l’opportunità di fare domande, si sono fatti avanti in tre. Marco Negretto: ha chiesto perché il sottopasso scatolare è solo per le biciclette mentre Paolo Bergonzoni (Cna) si è soffermato sul voler capire quale è il guadagno e la perdita sul tessuto sociale e ha chiesto spiegazioni sulla dimensione del terrapieno in via Patuzza. Baldini ha spiegato che, per ridurre al minimo la base stradale, si è tenuto basso il terrapieno e che inoltre verrà realizzata una bretella con la conseguenza che verrà modificata la viabilità del territorio: il Comune ha tempo 4 anni per adeguare le strade investendo del suo. Rispondendo a Bergonzoni ha sintetizzato dicendo che non c’è uno studio specifico. «Siamo finalmente alla parte finale – ha esordito l’assessore Andrea Corsini – e nella fase esecutiva qualche cosa si può modificare”. Si è quindi soffermato sul concetto di “Autonomia differenziata” adottata dal Governo Meloni che non è quella proposta dalla Regione Emilia Romagna che preferisce che certi progetti rimanessero in capo alla Regione. Che Bonaccini & C, ha messo come priorità il “corridoio statale 16” in quanto “ha il più alto tasso del traffico e la variante Argenta ha lo stato più avanzato”. Non ha nascosto Corsini di aver tremato per il possibile smantellamento del finanziamento tanto da andare di corsa con Baldini all’Anas a Roma con il supporto di un’azione politica molto forte. Guardando al futuro, tenendo conto che è impossibile accontentare tutti, ha annunciato che nei programmi c’è il secondo lotto di Alfonsine con il progetto definitivo ma mancano i soldi; che si andrà avanti per sostenere i progetti di Mezzano e Fosso Ghiaia tant’è che, per avere quelli definitivi, la Regione li ha finanziati di tasca propria. Sul futuro dell’opera, però, ci sono 46 persone che sono ricorse al Tar chiedendo l’annullamento, previsa sospensione cautelare: «È nel loro diritto farlo - ha detto Corsini -, ma è già successo e con la dichiarazione di pubblica utilità sono stati respinti». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA