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Il ricordo

Ferrara, scomparsa Alfredo Corallini: le lacrime dell’Acli San Luca San Giorgio

Corrado Magnoni
Ferrara, scomparsa Alfredo Corallini: le lacrime dell’Acli San Luca San Giorgio

La commozione di collaboratori e compagni di avventura per la morte del presidente “Quintino”

22 marzo 2024
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Ferrara L'Acli San Luca San Giorgio è come una montagna costruita da valori e sul cui versante calcistico è scesa un’ombra generata dalla valanga della scomparsa del suo presidente Alfredo Corallini. La notizia ha attraversato la vallata con il suo manto di lacrime di cordoglio, sentito, commosso, trasportato dalla tristezza che ha generato.

«Sono andato subito a trovare moglie e figli – dice un commosso Ciro De Simone, per oltre 40 anni compagno di avventure calcistiche all’Acli San Luca San Giorgio –, lo conoscevo da moltissimo tempo, amicizia fraterna nata nel 1982 e proseguita. Anche le nostre famiglie sono molto legate, lui era molto affezionato a me e alla mia povera moglie che quando ci ha lasciato morta mi è stato molto vicino. Poi il sodalizio, era il 1990, ricordo che io ero presidente del San Giorgio e lui del San Luca, ma tra noi non c’è mai stato clima di derby, anzi eravamo già molto amici, condividevamo gli stessi ideali e abbiamo scelto assieme di fare una fusione: così la società è diventata molto più grande e visibile. Alfredo era di due anni più giovane di me, è davvero triste pensare che non ci vedremo più alle riunioni, c’erano sempre molte cose di cui discutere, problematiche da risolvere legate ai campi sportivi o alla palestra, ma anche attività nel sociale che promuovevamo assieme come l'attività in carcere, fatta due volte a settimana da un nostro istruttore. È davvero una grave perdita per tutti».

Sarebbe davvero difficile raggiungere al telefono tutti i calciatori che hanno vestito la maglia cittadina per un commento, uno su tutti che allena le giovanili è Andrea Tieghi, storico capitano, oggi trainer dei Giovanissimi. Commovente l’ultimo aneddoto che lo lega al presidente: «L’ho incontrato l’ultima volta la vigilia della partita con la X Martiri in casa a Fossanova per il torneo Mazza – spiega Tieghi –, ci teneva moltissimo a questo torneo, ma con tutta calma e tranquillità mi ha chiesto di affrontare con serenità l’incontro. Ero teso, ma prima della partita ho visto proprio il presidente che con il suo modo di fare, pacato come nessun altro, mi ha chiesto di sorridere di più, voleva trasmettessi come lui calma e serenità all’ambiente. Era proprio la sua linea: calma e sportività, ma puntando alla vittoria. L’ho sempre visto così il presidente, l’ho conosciuto a otto anni quando ho iniziato e l’ho ritrovato dopo tanti anni, adesso che ne ho 50 e alleno i Giovanissimi. Le ultime cose che ci siamo detti riguardavano la partita, era contento avessi fatto giocare anche i 2010 (un anno più piccoli del limite di categoria, ndr)».

Molto toccante anche il ricordo dei suoi collaboratori più stretti. «Non avrei mai voluto ricevere quella telefonata – dice Mattia Villanova, factotum della società sportiva –, è stata una mazzata ricevuta a un quarto alle dieci del mattino, mi ha chiamato la figlia per dirmi che il presidente non c’era più e che i soccorsi han provato a rianimarlo per oltre 40 minuti ma c’è stato nulla da fare. Mi ha insegnato il valore dell’onestà, ero suo collaboratore da 17 anni, oggi ne ho 41. Il ricordo più bello dopo l’ultima promozione pochi anni fa, quando siamo passati dalla Terza alla Seconda, l'ho visto proprio emozionato».

Anche Devid Fiorini, dirigente dell’Acli San Luca San Giorgio, nonché in gioventù calciatore della società, ha ricordato il “suo” presidente: «Parlare di un personaggio come Alfredo in poche battute è difficilissimo e rischia di non consegnare l’esatta immagine di chi abbiamo perduto. Corallini è stato un maestro di vita e di sport, un uomo colto che amava il ragionamento e che prendeva ogni decisione pensandoci prima mille volte. Preparato, educato, capace di trovare una soluzione in ogni momento – dice Fiorini –. Sarà molto difficile affidare ad altri le mille cose che faceva lui. Per tutti, credo non solo per l’Acli, questo lutto rappresenta una perdita di dimensioni immense. Tutti, soprattutto chi come me lo ha conosciuto bene, dobbiamo ad Alfredo un grande e sincero grazie».