Ferrara, minaccia un uomo con una spranga in viale Krasnodar: arrestato
Il protagonista è uno straniero invischiato nella vicenda del Big Town
Ferrara A volte ritornano. L’uomo tunisino coinvolto in qualche modo nell’origine della vicenda che ha portato all’omicidio di Davide Buzzi, ieri pomeriggio, verso le 18, è stato protagonista di un’aggressione con una spranga avvenuta nei pressi della galleria del centro commerciale di viale Krasnodar.
Da quanto si è riusciti a ricostruire, il tunisino avrebbe minacciato di colpire con la spranga un uomo italiano che si trovava all’esterno della galleria commerciale, pare per chiedergli dei soldi. L’aggressione non sembra essere sfociata in una violenza fisica compiuta.
Sul posto, chiamata dalla guardia giurata della Top Secret in servizio nella galleria commerciale, è intervenuta immediatamente la Polizia di Stato con alcune Volanti. Gli agenti, dopo aver raccolto le prime informazioni dai presenti e da alcuni negozianti, hanno portato via il ragazzo tunisino per interrogarlo in questura, capire bene cosa fosse accaduto e prendere le determinazioni del caso.
In mattinata è arrivata anche la nota della questura a confermare l’arresto: «L’individuo di origini straniere è stato tratto in arresto per il reato di tentata rapina aggravata. Al termine delle attività di rito, come disposto dal Pubblico Ministero, l’arrestato veniva associato presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’A.G.».
Il tunisino, l’estate scorsa dopo la morte del giovane Edoardo Bovini davanti al bar Big Town dovuta all’assunzione di cocaina in combinazione con difetto cardiaco preesistente, subì un’aggressione da parte di Davide Buzzi, patrigno di Bovini, e Lorenzo Piccinini, suo cugino, nonché da altre persone, lungo via San Romano e fino al bar Condor, dove il tunisino trovò riparo e dove Buzzi mostrò di essere molto agitato, con tanto di lancio di sedie e tavolini. Non è chiarissimo se Buzzi e gli altri aggressori ritenessero il tunisino come corresponsabile per la cessione di stupefacente al giovane Bovini, oppure se vi fosse una questione legata al comportamento dello stesso straniero in occasione e dopo la sua morte.
Di sicuro, dopo l’episodio del bar Condor, la procura richiese che l’uomo venisse messo sotto protezione da parte della Polizia, misura poi revocata anche in esisto alla tragica fine dell’intera vicenda: l’omicidio di Buzzi e il ferimento grave di Piccinini al bar Big Town, dopo un loro assalto (e una precedente richiesta estorsiva), da parte del barista Mauro Di Gaetano e di suo padre Giuseppe, entrambi oggi in carcere con l’accusa di omicidio e tentato omicidio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA