Ferrara, nel giorno delle Palme vescovo e sindaco più vicini
Un cenno di pace dopo il gelo e la grande distanza degli ultimi mesi. Quaranta sacerdoti e 13 corali per un pomeriggio pieno di emozioni
Ferrara Un bel segno di rinascita per la città in prossimità della Pasqua. La liturgia delle Palme, che apre i riti della Settimana Santa, è stata celebrata ieri per la riapertura ufficiale delle Cattedrale. Una scelta non casuale quella dell’arcivescovo Perego e della diocesi. Le palme e l’ulivo distribuiti per tale festività sono simboli di pace. E mai come in questo periodo c’è bisogno proprio di pace, con i venti di guerra sempre più insistenti e le tante brutte notizie che arrivano dai fronti caldi del mondo. Per Ferrara è stato un giorno di festa, la città si è riappropriata della sua Cattedrale e la grande partecipazioni di fedeli, quasi un migliaio compresi i 200 cantori che si sono esibiti durante la celebrazione, ha testimoniato l’importanza di questo storico edificio che per quasi 900 anni è stato un luogo di rifugio, accoglienza e preghiera, come ha ricordato monsignor Perego nell’omelia. È stato bello vedere in chiusura di cerimonia anche la stretta di mano tra il vescovo e il sindaco Fabbri dopo gli scontri verbali e le divergenze di vedute di questi ultimi mesi tra i due. Un segnale di distensione che anche se non cancella le diverse opinioni su temi importanti come accoglienza e immigrazione, va nella direzione del dialogo e non del conflitto.
«Possiamo affermare – ha detto il vicario dell’arcicescovo mons Massimo Manservigi – che l’evento ha richiamato tutta la città, dalle più alte cariche istituzionali ai cittadini e persino turisti. Abbiamo infatti ricevuto continuamente telefonate per intervenire e la grande partecipazione ha confermato l’interesse».
Anche la celebrazione della funzione religiosa ha avuto un apparato straordinario: una quarantina di sacerdoti che hanno concelebrato insieme all’arcivescovo mons Gian Carlo Perego ed una Corale con 13 formazioni ferraresi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA