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Il caso

Bullismo a Ferrara. «Dammi subito i soldi oppure faccio del male a tua mamma»

Annarita Bova
Bullismo a Ferrara. «Dammi subito i soldi oppure faccio del male a tua mamma»

Minacce e violenze psicologiche in due scuole. Ragazzi sospesi e denunce

22 marzo 2024
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Ferrara «Ti aspetto fuori e ti picchio». «Facciamo del male a tua mamma». Avere paura, non riuscire a difendersi e arrivare a capire che l’unica strada possibile è chiedere aiuto ai propri genitori. Quello che è successo in un istituto superiore di Ferrara ed in una scuola media sempre della città fa male e spinge a riflessioni profonde. Almeno tre ragazzini sono stati bullizzati. Per settimane sono stati costretti a dare dei soldi ad alcuni loro coetanei, sotto minacce gravi e di ogni tipo. Le loro giornate sono diventate pesanti, tanto da voler cambiare scuola. Ma quando finalmente il muro del silenzio è venuto giù, grazie alle famiglie, agli insegnati, alle forze dell’ordine e ai dirigenti scolastici, i ragazzini hanno ricominciato a vivere.

Alle superiori «Mio figlio era tra i presi di mira – racconta senza timori una mamma -.Per fortuna un po’ meno rispetto ad altri compagni, ma per varie ragioni avevamo avuto qualche “ritorsione”in più! A lui alla fine gli hanno preso poco più di 20 euro, i soldi della chiavetta. Ha iniziato a non volere né contanti né merende e lo prendevano anche in giro perché non aveva più nulla». Uno dei suoi compagni invece ha consegnato nel tempo circa 200 euro. In questo caso le minacce erano gravissime perché il bullo ha più volte detto di poter fare male anche alla mamma della vittima, se non gli avesse consegnato quanto chiesto. Il tormento, ogni mattina, iniziava in classe per poi continuare anche fuori. «Ti aspetto e ti picchio», ma anche «facciamo del male a tua mamma». Ed è stata proprio una delle mamme che ha iniziato a indagare e si è trovata alla fine davanti alla scioccante verità.

«Per prima cosa è stata avvertita la presidenza - dicono i genitori -, ma anche fatta denuncia. In un primo momento hanno cercato di parlare con quel bullo, di andare avanti per una strada “morbida” ma niente, alla fine nulla cambiava». Alla fine «è stato sospeso e successivamente invece spostato di sezione». Le famiglie ci tengono a specificare che «i professori hanno fatto di tutto, ma davvero, cercando soluzioni in ogni modo». «Io non sapevo nulla - va avanti la donna -. Sono stata contattata da un’altra mamma. Mio figlio non aveva il coraggio di parlare, aveva paura di essere isolato ancora di più. Però, ecco, voleva cambiare scuola e ogni volta che gli volevo dare 5/10 euro per eventuali emergenze o merende, mi diceva “No, dammi solo 2 euro che li metto nella chiavetta”.. Mio figlio ha una storia particolare e quindi sapere che qualcuno ha anche approfittato della sua ingenuità mi fa arrabbiare. Meno male tutto si è concluso in poco tempo».

Alle medie «Mio figlio è stato bullizzato nella scuola che frequenta - il racconto di un’altra mamma -. Un compagno di classe ha “ordinato” di portargli 150 euro e di non di dire niente a nessuno altrimenti sarebbe stato isolato dagli amici e lo avrebbero preso a botte». Ed era solo l’inizio. «La richiesta di denaro è salita a 400 euro, mio figlio ha preso un quarto dei soldi dal suo salvadanaio intimorito e dargli al suo aguzzino. Fortunatamente alcuni compagni con coscienza ed giusti insegnamenti, mi hanno fermato all’uscita di scuola e mi hanno raccontato tutto». Anche in questo caso la scuola ha preso subito provvedimenti ed il ragazzo è stato sospeso. «Ma noi siamo andati lo stesso avanti. E abbiamo denunciato». Quindi l’appello di queste mamme: «Ragazzi parlate, denunciate, apritevi. Gli adulti sono con voi e anche tanti altri compagni». l

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