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Il caso

Perseguitata e minacciata per mesi Il suo stalker è stato condannato

Annarita Bova
Perseguitata e minacciata per mesi Il suo stalker è stato condannato

Un vero e proprio incubo per una donna di 55 anni e per la sua famiglia

23 marzo 2024
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i Annarita Bova

Ferrara L’incubo per una donna di 55 anni residente a Ferrara potrebbe essere finito. Il suo stalker, un ferrarese di 62 anni, è stato condannato ad un anno di reclusione con pena sospesa condizionata al pagamento di 15mila euro. La vittima, difesa dall’avvocato Giacomo Forlani, ha passato dei mesi d’inferno.

I due erano colleghi di lavoro e l’uomo ha iniziato a minacciarla e perseguitarla a tal punto “da cagionare alla stessa un perdurante e grave stato di ansia e di paura, senso di preoccupazione crescente, inquietudine nonché tale da ingenerare nella stessa un fondato timore per l’incolumità personale, costringendola ad alterare le proprie abitudini di vita, tanto da essere costretta a farsi accompagnare sul luogo di lavoro dalla figlia e a cambiare ripetutamente mansione”.

Tutto è iniziato nel 2021, alla vigilia di Natale, quando il 62enne le ha consegnato una busta contenente una lettera scritta a mano dai contenuti volgari. Non solo, l’uomo ha iniziato a telefonarle ripetutamente e dopo la morte del marito, avvenuto nel mese di gennaio, le ha inviato decine di messaggi dal contenuto offensivo e molesto.

Lo stalker è stato intanto licenziato e, sebbene fosse stato bloccato dalla vittima, ha continuato a importunarla insistentemente sul luogo di lavoro ed è arrivato a farle trovare una rosa gialla sull’armadietto e qualche giorno dopo, nel magazzino della ditta e in pieno svolgimento dell’attività lavorativa, l’ha avvicinata e con fare minaccioso e intimidatorio le urlato frasi irripetibili e molto forti. Allontanato, l’uomo qualche tempo dopo è tornato in ditta, è riuscito ad arrivare da lei e in evidente stato confusionale ha ricominciato a dire frasi senza senso e senza fondamento.

Altre persone coinvolte Lo stalker ha preso di mira anche amici e parenti della donna, come ad esempio la figlia e il fidanzato di quest’ultima, inviando loro messaggi tramite Facebook con l’intento di avere informazioni sulla vittima e denigrandola con frasi offensive. In particolar modo è stato riportato un episodio particolare: l’uomo ha infatti fatto recapitare alla figlia di lei un mazzo di rose e una busta contenente somma di diverse centinaia di euro e un biglietto con il quale si scusava, ammettendo i propri errori. La 55enne ha fatto denuncia e sono così iniziate le indagini dei carabinieri. Per il 62enne era già scattato il divieto di avvicinamento e ieri è poi arrivata la condanna ad un anno di reclusione. La speranza è che la vittima e la sua famiglia possano ricominciare a vivere serenamente. l