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Verso le elezioni

A Riva del Po, Mesola e Ostellato centrodestra compatto

Stefano Ciervo
A Riva del Po, Mesola e Ostellato centrodestra compatto

Altri tre comuni hanno le loro candidature unitarie del tavolo del centrodestra. Manca la sola Lagosanto dove Bertarelli resiste al condizionamento dei partiti

24 marzo 2024
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Ferrara Altri tre comuni hanno le loro candidature unitarie del tavolo del centrodestra, ed a questo punto per comporre un quadro totalmente unitario nelle realtà ferraresi al voto di giugno manca la sola Lagosanto, dove il sindaco Cristian Bertarelli "resiste" ad ogni tentativo di condizionamento dei partiti.

«Abbiamo raggiunto accordi all’unanimità ovunque tranne appunto Lagosanto, vediamo se il tentativo che il coordinatore della Lega, Ottavio Curtarello, ha detto di voler fare sul sindaco porterà risultati» ha preso atto Alberto Balboni, senatore FdI, che si è assunto in questa fase il ruolo di portavoce del tavolo, riunitosi ieri pomeriggio nella sede Udc di via Cortevecchia.

Rientrata totalmente, almeno a livello ufficiale, la frattura appunto con la Lega, gli accordi sui comuni rimasti sono andati relativamente in discesa.

A Riva del Po è stata "ratificata" la candidatura a sindaco di Francesco Robboni, FdI, uno dei primi ad uscire allo scoperto già mesi fa.

A Mesola c’erano due candidature forti e la prelazione del capoluogo e della frazione più popolosa, Bosco Mesola, sulla poltrona di sindaco ha avuto un ruolo: così è stato designato un ticket, con Elisa Duò, mesolana di Forza Italia, a correre in prima linea, e Alessandro Tancini, "fratello" di Ariano, a fare da vice, «con l’impegno dei due a concordare tutto alla pari, dalla composizione della lista a quella della giunta in caso di vittoria: sono sicuro che non ci saranno problemi» azzarda Balboni.

A Ostellato, infine, sarà Antonio Ricci, consigliere FdI e capogruppo del centrodestra nell’Unione Valli e delizie, a correre per il sindaco, quindi i "fratelli" escono da questo round con in tasca due candidature primarie e una da vice.

A Lagosanto, invece, Bertarelli, sostenuto cinque anni fa dal centrodestra ma che rivendica il suo rango da sindaco in carica, si è tenuto le mani libere su lista e giunta (anzi, pare che quest’ultima sia stata già "chiusa"), lasciando le briciole ai partiti: nella fattispecie, la presidenza del Consiglio per Fratelli d’Italia.

Respinta la proposta di FdI, Udc e FI di definire la lista di candidati sulla base del risultato delle Politiche, e la giunta in rapporto ai voti presi alle Europee. Se la mediazione della Lega, partito più vicino a Bertarelli, andasse male, ci sarebbe una competizione tra due candidati di centrodestra.Ieri si è parlato anche di Comacchio: l’escluso FdI avrebbe ottenuto da Rete civica e Forza Italia l’uscita dalla maggioranza, dopo le elezioni, ma resta l’incognita della Lega.