Ferrara, Zonari incontra i residenti: «A Villanova neanche le badanti»
La candidata sindaca al circolo Arci chiuso dal Covid ha ascoltato una cinquantina di persone
Villanova di Denore «Vogliono che Villanova diventi una terra di sacrifico. Questa amministrazione sta permettendo che una società straniera venga a fare soldi sulla nostra pelle, costruendo qui una centrale a biogas. Questo è mancare di rispetto ai cittadini. Ogni volta che abbiamo posto il problema, ci hanno detto di essere di parte, di fare azioni ideologiche, spostando il problema, senza mai entrare nel merito». Sandra Travagli, del gruppo di cittadini contro la centrale, prende la parola con determinazione all’incontro con la candidata sindaca Anna Zonari, che ieri mattina ha riaperto il circolo Arci chiuso dal Covid, per incontrare una cinquantina di persone e ascoltarne le richieste.
Villanova, poco meno di venti chilometri dalla città, immersa nel verde della campagna e lambita dal Po di Volano. Un contesto bucolico che gli abitanti temono possa venire irrimediabilmente compromesso dalla costruzione dell’impianto. «All’inizio ero favorevole al progetto – dice Roberto della Proloco di Viconovo – perché ci avevano raccontato che ci avrebbe fatto risparmiare e arricchito il territorio, poi ci siamo informati e abbiamo scoperto i rischi per la salute e l’ambiente, ora sono totalmente contrario».
«Partendo dai dati Arpae – interviene Adele Pazzi, medico – ho studiato quali ripercussioni potrebbero avere le emissioni, in particolare sulle persone più fragili: malattie autoimmuni, infiammatorie, cardiovascolari e oncologiche. Nessuno vorrà più venire qui a fare una famiglia e dei bambini, o a trascorrere la vecchiaia».
«Noi siamo ci siamo trasferiti qui dalla città, proprio per la qualità della vita, che è il punto di forza di questo posto, e ora siamo molto preoccupati – afferma Maria Grazia, che vive a Valpagliaro – oltre a questa minaccia ambientale ci sono altri problemi come il progressivo isolamento. Hanno chiuso le scuole, i negozi, e per andare dal medico bisogna spostarsi a Denore, sembra poco, ma non per un anziano. Ci avevano promesso l’infermiere di comunità, la medicina di gruppo, invece qui adesso non vogliono venire più nemmeno le badanti. Ci sono più funerali che battesimi, siamo abbandonati, l’unico investimento che vogliono fare, allontanerà le persone invece di attirarle».
«Mancano i luoghi di aggregazione – denuncia Paola Benazzi, ex insegnante di Villanova – con amici volontari facciamo ogni anno il presepe in piazza e avremmo bisogno di uno spazio, ho scritto più volte al Comune, ma mai una risposta, nessuno si sta realmente impegnando per noi».
«Come si può pensare di risolvere i nostri problemi lasciando che sorga una centrale a cinquecento metri dalle case – chiede Diana Padovani – quando qui mancano collegamenti pubblici efficienti, piste ciclabili e illuminazione stradale. Quando ci saranno centinaia di mezzi pesanti in transito lungo queste strade per alimentare l’impianto, chi garantirà la nostra la nostra sicurezza? ».
«Tutti le vostre richieste confluiranno nel programma che stiamo costruendo – promette Zonari – occorre partire da un metodo partecipativo per arrivare ad una amministrazione condivisa. Si evidenzia una complessiva mancanza di visione dell’attuale amministrazione, mentre noi vogliamo impegnarci a crearne una concreta e comunitaria».