Ferrara, riapre la Cattedrale ma ancora undici chiese sono chiuse
San Paolo aspetta tutti i collaudi, a San Carlo manca l’ultimo via libera. Il “caso” di San Domenico
Ferrara Un altro importante tassello sul piano della ricostruzione post sisma è stato aggiunto sabato pomeriggio con la riapertura della Cattedrale di Ferrara. Un passo in avanti verso un processo di normalizzazione sul quale si sta lavorando ormai da 12 anni. Sul fronte degli edifici religiosi restano comunque ancora molte incognite. Alcune chiese sono di imminente riapertura per la fine del restauro, altre sono inagibili e il loro recupero non è stato ancora definito. In alcuni casi, per scarsità di fondi, manca ancora un vero piano di risanamento.
San Paolo La chiesa tra Porta Reno e Piazzetta Schiatti ha ultimato nelle scorse settimane il complesso progetto di restauro per un importo di quasi 4 milioni di euro finanziato dal Ducato Estense. Il Comune è stazione appaltante e aveva annunciato l’imminente riapertura, anche se al momento devono essere effettuati ancora tutti i necessari collaudi. Slitterà quindi ancora la riapertura al culto per un edificio religioso che era rimasto chiuso ancora prima del terremoto del 2012. Viene considerato il pantheon della città perché all’interno hanno trovato sepoltura personaggi illustri di Ferrara e in origine è stata una delle primissime chiese della città.
San Domenico La chiesa di San Domenico in via Spadari angolo piazza Sacrati è stata messa in sicurezza con un intervento statale del Fec, tramite la Prefettura, ma necessita di un grosso intervento con una cifra di 5 milioni. Nel 2018 era crollata anche una porzione di tetto, riparata alla meglio. La chiesa più antica risale al XIII secolo ma la costruzione nelle forme attuali è datata 1726. Rimane una delle chiese di Ferrara più importanti per storia e tradizione.
Sant’Antonio abate La chiesa di Sant’Antonio abate in via Saraceno è interessata ad una serie di interventi di restauro all’interno e alla facciata. Oggetto di corsi anche da parte dell’università sul recupero dei beni architettonici.
Sant’Agnese La chiesa di Sant’Agnese in via del Carbone è coetanea con la cattedrale di Ferrara. Stanziati 1,3 milioni di euro per il restauro.
Teatini La chiesa dei Padri Teatini di corso Giovecca ha avuto un finanziamento 1,7 milioni di euro per il restauro. Acer è stata stazione appaltante, ma poi ha ceduto il ruolo alla diocesi di Ferrara.
San Carlo Con un intervento da 700mila euro, la chiesa di San Carlo in corso Giovecca è stata restaurata con intervento del Comune come stazione appaltante. Di proprietà dell’Asl, mancano ancora gli arredi, anche in questo caso dopo la sistemazione si attende il via libera per la riapertura, che tarda ad arrivare nonostante la conclusione da tempo dei lavori di restauro.
Stimmate La chiesa seicentesca di via Palestro in angolo con piazza Ariostea dedicata alle Stimmate di San Francesco è ancora chiusa. Sono state puntellate la porta e la facciata per possibili pericoli di cedimenti
Santa Apollonia La chiesa dedicata a Sant’Apollonia, è stata data in gestione al vicino Museo Archeologico in via XX Settembre. Il ministero ha stanziato fondi per la sistemazione.
San Maurelio La chiesa detta dei Cappuccini in corso Biagio Rossetti era in condizioni precarie adesso c’è un progetto a cura della diocesi per 306mila euro.
Santi Giuseppe e Rita Il tempio seicentesco di via Carlo Mayr dove hanno operato per anni i padri Agostiniani scalzi è ancora chiuso per inagibilità.
San Gregorio Avviato il progetto di restauro, ma un bando è andato deserto. La chiesa è stata giudicata inagibile dal 2018 per il deterioramento interno del sottotetto.