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Il racconto

XII Morelli, Monica Govoni e la vita in camper: «Vi apro la mia casa viaggiante»

Marcello Pulidori
XII Morelli, Monica Govoni e la vita in camper: «Vi apro la mia casa viaggiante»

Il terremoto e poi il Covid hanno spinto la grafica centese a dare una svolta alla propria vita

26 marzo 2024
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XII Morelli Sarebbe piaciuta a Bernardo Bertolucci la storia di Monica Govoni. No, il parallelo non è azzardato. Perché se ne Il tè nel deserto il grande regista parmigiano offre la definizione forse più bella di sempre dei termini turista e viaggiatore, e soprattutto la differenza tra essi, Monica (centese di XII Morelli) può essere considerata a giusta ragione una degna epigona. Turista è “colui che parte per un viaggio sapendo perfettamente quando tornerà”, così che, invece, viaggiatore “è colui per il quale la data del ritorno sarà fissata solo dagli eventi”. Ecco, Monica ha saputo reinventare se stessa, e con lei la sua armoniosa famiglia, immaginando la vita come un viaggio “senza un ritorno prestabilito”.

Il mezzo che le ha consentito di muoversi è stato un camper. E qui inizia il racconto: «Ho 40 anni, un marito, Luca, e due figli, Riccardo e Giulia Sofia. Sono una camperista dal 2012 – attacca Monica – adoro “disegnare” viaggi per la mia famiglia. Facevo la designer grafica, ma dopo la pandemia nel 2020 ho trascorso periodi piuttosto difficili. Ho sempre cercato qualcosa in cui credere, qualcosa che desse vita ai miei sogni, che facesse coincidere passione e vita. A distanza di tempo ritengo che ci siano eventi che non si possono cambiare, per tanto bisogna imparare ad accettarli e con quel che si ha bisogna rinascere».

La premessa. Poi? «Poi una svolta, in tanti sensi, è arrivata col terremoto del 2012. Camperisti lo siamo diventati per necessità. In quell’ormai lontano 20 maggio, alle 4.04 siamo stati svegliati da un forte boato. In quell’istante non riuscivamo a capire cosa stesse succedendo, la casa continuava a tremare, siamo riusciti a metterci al riparo, ma tutto intorno a noi era cambiato. Ricordo fin troppo bene quel cielo – continua Monica che parla con l’entusiasmo di una bambina – un cielo rosso fuoco, la gente in strada che urlava, gli occhi dei miei figli che non dicevano niente. Una domenica mattina come tante. Così il camper è diventato il nostro posto, in cui viaggiare e sentirsi sicuri». E arriviamo alla vera svolta: «A causa della pandemia nel 2020 abbiamo dovuto annullare il viaggio in Lapponia, così insieme ai miei ragazzi abbiamo aperto il mio blog su Facebook il 28 dicembre 2020, un blog che oggi conta 36mila follower. E a gennaio 2022 nasce la Raptor Travel di Govoni Monica (www.raptortravel.it). Sinceramente mai avrei pensato che potesse crescere così velocemente. Abbiamo iniziato a scrivere dei nostri viaggi: dalla Scozia, a Parigi, a tanti Paesi che abbiamo toccato in camper. A un certo punto mi sono detta: posso vivere facendo questo lavoro? Ho creduto in questo sogno e qualcuno mi ha dato la forza per non mollare. Oggi il camper è la mia vita ed è anche il mio lavoro». Monica è consulente di diversi tour operator, organizza le trasferte (e vi partecipa). Nella pianificazione dei viaggi, tutti in camper, uno dietro l’altro, Monica propone le tappe, il significato dei posti, il perché visitarli. E il tour operator si occupa della parte tecnica, cioè prenotare i campeggi, le aree protette, i servizi necessari.

Le prossime mete fanno venir voglia di preparare la valigia: «Ad agosto raggiungeremo, in aereo, la California, poi là affitteremo i camper e gireremo tutto questo straordinario Stato americano».

La California nell’immaginario di molti è la terra della libertà, spazi quasi infiniti, autostrade che solcano il deserto. Ma prima degli Stati Uniti ci sono stati altri posti: Lapponia (a – 44 gradi!), poi Grecia, Regno Unito, Spagna, Francia. Tanto per dare un assaggio. «Mi chiedo ancora – conclude Monica – come sia arrivata a fare di questa passione un lavoro. Se devo essere sincera non lo so, forse ho solo seguito le mie passioni e il destino mi ha fatto conoscere le persone giuste».

Arte e vita che coincidono. Un privilegio