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Il piano urbanistico

Ferrara, il Pug definitivo slitta all’estate

Stefano Ciervo
Ferrara, il Pug definitivo slitta all’estate

I pareri non positivi sono la metà del totale, uffici disponibili fino a giugno

28 marzo 2024
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Ferrara Il nuovo Piano urbanistico generale regolamenterà la vita della città fino al 2050 e quindi merita un approfondimento che traguardi i limiti ormai angusti di questa consiliatura. I tempi stretti con i quali il documento è stato approvato dalla giunta comunale, rispetto ai termini di decadenza del Consiglio comunale e dei suoi organi (il 20 aprile, per legge), è uno degli elementi che stanno inducendo il presidente del Consiglio, Lorenzo Poltronieri, e la maggioranza comunale a rinviare l’approvazione definitiva al dopo voto.

L’altro elemento è l’elevato numero di osservazioni con parere tecnico negativo, 140 secondo il più recente aggiornamento, ovvero la metà di quelle presentate, che i diretti interessati presumibilmente vorranno discutere con i tecnici comunali, sperando magari di poterle correggere per una seconda verifica. Una possibilità alla quale Poltronieri non chiude la porta: «Siamo disponibili, tutti noi e i tecnici, a ricevere i cittadini interessati, personalmente ho già un appuntamento, fino a giugno. E se emergeranno possibili correttivi di tipo tecnico, si vedrà quali possibilità ci sono per consentirne l’inserimento, il tutto per venire il più possibile incontro alle richieste dei cittadini».

L’iter La delibera di giunta con la quale è stato approvato il Pug, compreso appunto di 282 osservazioni da inserire o meno nella versione definitiva, «non è materia di Consiglio comunale» dice Poltronieri, che quindi non intende convocare una o più Commissioni consiliari per discuterne, come richiesto dalle opposizioni. Peraltro il calendario dei lavori per aprile è già pronto, e non lascia spazio ad una seduta dedicata al Pug. L’adozione definitiva, dunque, sembra destinata a slittare ad estate inoltrata se non all’autunno, con un nuovo Consiglio comunale già insediato. Il primo cronoprogramma della giunta prevedeva in realtà questo passaggio entro aprile 2024, man mano che passavano le settimane questo è però sembrato un obiettivo poco realistico.

Le osservazioni Nel frattempo, in coincidenza con l’approvazione del documento da parte della giunta, il sindaco Alan Fabbri aveva annunciato l’intenzione di concentrarsi sulle richieste di modifica bocciate e sui loro autori, «con loro, attraverso momenti dedicati, andremo ad approfondire il contenuto delle osservazioni sulle quali gli organici tecnici hanno dato pareri di non accoglimento, anche parziale. È un passaggio importante per mantenere fede ad uno dei principi fondamentali della nostra amministrazione: costruire le cose insieme a chi ogni giorno le deve vivere».

Le osservazioni non sono certo un orpello del Piano urbanistico, ma lo strumento attraverso il quale singoli, aziende e associazioni perseguono i propri interessi legittimi, di tipo privato (costruire o modificare edifici, trasformare la destinazione d’uso di terreni, insediare o spostare attività economiche ecc.), o con riflessi più generali: la sorte di aree pubbliche, ad esempio. Diventa dunque un momento chiave del piano il loro accoglimento o la bocciatura, che deve comunque avvenire in sede di Consiglio comunale ma viene evidentemente preparato dal lavoro degli uffici: la disponibilità comunale annunciata dal sindaco e articolata da Poltronieri di un confronto con i portatori d’interesse preliminare all’adozione, dunque, aggiunge un passaggio intermedio.

Il calendario Mercoledì 3 aprile è convocata la riunione dei capigruppo per calendarizzare il fine legislatura, e in effetti trovare i tempi e gli spazi adeguati per una discussione del Pug risulterà arduo. L’idea di base è infatti convocare tre consigli comunali, il primo l’8 aprile per smaltire interpellanze e interrogazioni giacenti, in alcuni casi, addirittura dal 2023, e considerate ancora attuali. Poi sarà necessario ricavare altre due date per una sessione dedicata ad alcune interpellanze urgenti e per il bilancio consolidato, presumibilmente proprio il 18 aprile. In commissione c’è già il regomento per il commercio su aree pubbliche. 

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