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I provvedimenti

Emergenza nutrie a Portomaggiore, caccia autorizzata

Annarita Bova
Emergenza nutrie a Portomaggiore, caccia autorizzata

Il numero è alto e gli argini soffrono

29 marzo 2024
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Portomaggiore Il sindaco Dario Bernardi, con un’ordinanza, ha dichiarato l’emergenza nutrie nel territorio comunale di Portomaggiore e ha disposto di avviare immediatamente il controllo numerico della specie. Non solo, è stata data autorizzazione allo svolgimento delle operazioni di cattura nelle corti coloniche, nelle immediate vicinanze delle abitazioni, ed in prossimità delle arginature dei canali o fiumi pensili, nonché delle strade e loro pertinenze a Portomaggiore e nelle frazioni Portoverrara, Ripapersico, Portorotta, Runco, Quartiere, Maiero e Sandolo.

L’allarme

Le nutrie rappresentano ormai da anni una minaccia per la conservazione della biodiversità e possono pregiudicare lo stato di conservazione di specie faunistiche autoctone o di intere comunità biotiche. Soprattutto è noto come lo scavo di gallerie utilizzabili come siti di riproduzione dalla nutria, così come per altre specie quali volpi, tassi ed istrici, ha provocato la progressiva erosione di molte arginature pensili con rilevanti conseguenti rischi idraulici potenzialmente in grado, fra l’altro, di mettere in serio pericolo l’incolumità di cose e persone in un territorio come quello portuense e argentano in cui canali e fiumi presentano, in molti casi, quote idrauliche ben superiori al piano campagna. Va anche sottolineato che il reticolo idrografico nel territorio comunale portuense si sviluppa spesso in fregio alle arterie stradali, pertanto la presenza di nutrie può procurare situazioni di potenziale pericolo al traffico veicolare sia in relazione ai possibili cedimenti del rilevato ascrivibili a collasso delle tane, sia alla presenza di questi animali sulla carreggiata. Le tane che spuntano sulle capezzagne, spesso parallele ai canali, possono costituire, in caso di collasso, un grave pericolo in particolare per gli addetti alla guida dei mezzi agricoli.

Come si procede

«Il Piano Regionale ha fortemente rallentato, se non addirittura sospeso, le attività di contenimento da parte dei coadiutori in un territorio come quello portuense», si legge nel documento ed ecco quindi che si potrà ricominciare con la cattura. I coadiutori dovranno concordare gli interventi con il capo zona del Comune di Portomaggiore, dovranno indossare gilet ad alta visibilità e portare con sé la licenza di caccia in corso di validità e copia dell’abilitazione regionale e dell’autorizzazione rilasciata dalla Provincia di Ferrara e uscire sempre almeno in coppia. Naturalmente, se le sponde dei canali non sono transitabili per pioggia, neve o altro il coadiutore non le deve percorrere e deve adottare sempre la massima precauzione nell’attività svolta, tesa alla tutela della propria sicurezza e di tutto ciò che, sia come persone che come strutture o altro ancora, si trova attorno all’area di intervento.