A Ferrara il Pride è “in Bike”
Sabato 1° giugno manifestazione del movimento Lgbtqia+: un corteo su ruote
Ferrara Non poteva che essere “in Bike” il primo Pride che si terrà a Ferrara il 1° giugno, organizzato dall’Onda Pride, che raccoglie le manifestazioni del movimento Lgbtqia+ in Italia.
A presentarlo il Comitato Pride Ferrara, composto da Arcigay Ferrara Gli Occhiali d’Oro, Associazione Genitori di Omosessuali, Famiglie Arcobaleno, e diverse realtà associative del territorio, impegnate nell’affermazione dei diritti, contro ogni forma di discriminazione, a partire da quelle per orientamento sessuale e identità di genere.
«Sarà un momento per chiedere diritti, ma anche per fare festa assieme alla città, che speriamo di coinvolgere anche con le sue attività culturali, commerciali e turistiche – ha annunciato Manuela Macario, presidente di Arcigay – Il corteo è il punto di arrivo di un percorso di collaborazione con chi ha a cuore la tutela delle diversità e di partenza per rendere le nostre battaglie sempre più condivise e intersezionali, perché non esistono lotte per i diritti umani che non abbiano a cuore il pianeta. A Ferrara abbiamo voluto caratterizzarci con un corteo sostenibile, attento all’ambiente, oltre che alle persone».
A distinguere l’edizione ferrarese è l’invito a partecipare alla parata su ruote senza motore: biciclette, pattini, monopattini, tandem, risciò, skateboard, carrozzine (ammesse quelle elettriche), o cargo bike per il trasporto di bimbi e persone con mobilità ridotta.
Il ritrovo è sabato 1° giugno alle 15.30 al Parco Coletta, la partenza sarà attorno alle 17.30. Il percorso attraverserà l’asse di viale Cavour e corso Giovecca, per arrivare alla rotonda di via Pomposa, da dove si tornerà indietro fino a imboccare corso Martiri per arrivare in piazza Trento e Trieste attorno alle 19.30. Cinque chilometri per dare visibilità alle richieste delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersessuali, asessuali e a chi non si identifica in nessuna categoria.
«Non diminuiscono, ma aumentano i pregiudizi – aggiunge Macario – che spesso hanno conseguenze violente, come dimostrano le oltre 120 richieste di aiuto al nostro Centro Antidiscriminazioni».
«Non si può dire che godiamo degli stessi diritti se non possiamo celebrare il nostro amore come gli altri cittadini, adottare figli, creare una famiglia», dice Henry Gallamini.
«Abbiamo bisogno di istituzioni che si prendano a cuore la nostra richiesta di uguaglianza – riporta Emanuela Zucchini di Agedo – le disparità che vivono oggi i nostri figli, procurano sofferenza».
«Un riconoscimento che deve passare anche dal mondo del lavoro, dove siamo impegnati in contrattazioni che garantiscano inclusività e riconoscimento delle identità di genere», interviene Veronica Tagliati, segretaria di Cgil.
«Condividiamo la piattaforma politica che si sta costruendo – dice Elisa Veronesi di Anpi – per difendere la moltitudine delle identità da esclusione ed emarginazione». «Bisogna poter vivere la propria identità e presenza civile senza etichette imposte» – dichiara Paola Castagnotto del Centro Donna Giustizia. Aderiscono anche Rua Udu e Centro di ascolto uomini maltrattanti che attraverso Alessandra Frenza invoca un «cambiamento per andare oltre gli stereotipi di genere». Previsti molti eventi di avvicinamento a giugno, che verranno annunciati sui social del Ferrara Pride.