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Le denunce

Pieve di Cento, i ladri visti dai vicini

Davide Bonesi
Pieve di Cento, i ladri visti dai vicini

Due denunciati per furto di carburante, merito del controllo di vicinato attivo in tutta l’Unione

30 marzo 2024
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Pieve di Cento Quando si parla di controllo di vicinato per prima cosa viene da pensare alla polemica sulle ronde. In realtà, dove questo strumento funziona, diventa un elemento indispensabile per la sicurezza del territorio, specialmente nei paesi più piccoli. Lo sanno bene all’Unione Reno Galliera, dove in questi giorni sono ripresi gli incontri pubblici per sensibilizzare e informare i cittadini su questo progetto. In realtà partito prima del Covid, ma la lunga interruzione causata dalle limitazioni per la pandemia ne ha un po’ rallentato il percorso. L’accelerata c’è comunque stata, se è vero che al momento nel territorio dell’Unione i gruppi di controllo del vicinato sono oltre sessanta. Gli incontri di questi giorni sono rivolti alle frazioni, visto che nei paesi sedi di Comuni dell’Unione il sistema funziona, con tanto di cartelli di “Zona sottoposta a controllo di vicinato”.
 

Risultati E a dimostrazione di come questi gruppi funzionino se ben organizzati proprio di recente a Pieve di Cento sono state individuate e denunciate due persone che rubavano carburante da veicoli fermi in un cantiere. La loro attività andava avanti da qualche tempo, finché qualcuno ha notato questi movimenti sospetti e la successiva segnalazione attraverso il gruppo ha portato alla loro denuncia. E in un altro dei comuni dell’Unione, Castel Maggiore, è stato addirittura fermato un giro di spaccio, notato dalla presenza costante in determinati orari dello spacciatore. Il responsabile del controllo di vicinato è l’ispettore superiore Michele Scandellari, che ci spiega il funzionamento: «La concezione è coinvolgere cittadini in ambiti ristretti, infatti abbiamo delimitato delle zone e invitato un certo numero di persone a creare un gruppo e comunicare fra loro (il più pratico è Whatsapp, ma si può usare Messenger, Telegram, mail o sms; ndr). Noi non ne facciamo parte, ma nei gruppi ci sono alcune persone che filtrano le segnalazioni e quando vedono una meritevole hanno un contatto diretto con noi, così da permetterci di intervenire velocemente. Attenzione, non ci sostituiamo al 112, se si vede un reato in diretta la prima cosa è chiamare il 112».
 

Ora, come detto, gli incontri si tengono nelle comunità più piccole, «dove un servizio di questo tipo è ancora più sentito, per ovvie ragioni visto che nei capoluoghi comunali ci sono le caserme di carabinieri o vigili urbani, quindi controllo inevitabilmente maggiore».

Per spiegare il numero di gruppi nati va detto che non riguardano solo cittadini, ma anche commercianti di ciascun paese e addirittura gli ambulanti dei mercati settimanali, dove avvengono spesso furti.
 

Informazione La Polizia locale dell’Unione distribuisce opuscoli e volantini che spiegano il funzionamento dei gruppi. Sul fronte segnalazioni bisogna notare persone in atteggiamento sospetto, dando elementi utili per identificarli. Se si parla di auto, vanno rilevati modello, colore e targa. Altra raccomandazione: notare se i comportamenti sospetti si ripetono in certi orari e luoghi. “Il gruppo di vicinato ha come primo fine quello di imparare a conoscere meglio chi vive intorno a noi, proprio perché in questo modo avremo noi stessi maggiori capacità di individuare ciò che nella nostra comunità non sta funzionando e cosa potrebbe mettere a rischio la nostra sicurezza” dice il regolamento. «Chi ci vive nota meglio le anomalie, a volte anche solo gettando i rifiuti o portando a spasso il cane. E cerchiamo così di limitare le segnalazioni social, poco utili e spesso non verificate», chiude Scandellari.