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Portomaggiore, no unanime all’impianto fanghi

Mario Bellini
Portomaggiore, no unanime all’impianto fanghi

Il consiglio dell’Unione alla Regione: «Intervenga sulla procedura di Via»

30 marzo 2024
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Portomaggiore Discusso e approvato all’unanimità, nel consiglio dell’Unione Valli e Delizie, l’ordine del giorno contrario alla realizzazione dell’impianto di smaltimento di fanghi per l’agricoltura a Portoverrara.


«Una seduta molto costruttiva in cui ha prevalso l’unità d’intenti», commenta Dario Bernardi, presidente dell’Unione, che per conto di tutti trasmetterà il documento alle istituzioni citate, Regione Emilia Romagna e Governo in primis.
 

Il documento Il testo richiama le due petizioni popolari promosse dal Coordinamento No Fanghi nel 2019 e nel 2023 che hanno raccolto 1.400 firme ciascuna. Poi le valutazioni critiche, premesso che “permangono numerose perplessità sull’impiego degli ammendanti provenienti da fanghi di depurazione in agricoltura”. È necessario per l’odg tener conto dei potenziali rischi sanitari, dell’impatto odorigeno e sulla viabilità, del contrasto con lo strumento di pianificazione territoriale dell’Unione. Nelle conclusioni si sostiene che “l’impianto proposto e progettato per l’insediamento in via Portoni Bandissolo a Portoverrara sia di dimensioni tali da non poter essere correlato alla chiusura del ciclo dei rifiuti della Provincia o della Regione”. Il tutto anche a fronte di un “poco significativo impatto occupazionale sul piano locale”. Ecco che alla Regione si chiede di “intervenire sul procedimento in corso di Valutazione di impatto ambientale tenendo in considerazione le forti conseguenze negative”. Infine l’appello al Governo italiano al fine di “sospendere le autorizzazioni per questa tipologia di impianti, in attesa di approfondimenti tecnici su tutto il ciclo di produzione dei fanghi”.
 

Dibattito e voto Sono intervenuti la consigliera Nadia Cai, capogruppo della maggioranza, che ha espresso netta contrarietà ad un insediamento non compatibile con le caratteristiche del territorio. Più articolato l’intervento del consigliere di minoranza Alex Baricordi, il quale ha sottolineato che tutti i gruppi hanno meritoriamente contribuito alla stesura dell’odg, in piena sintonia con le preoccupazioni dei cittadini. «L’ecosistema verrebbe scombussolato. Le sostanze trasportate e usate sono un pericolo per la salute pubblica, mentre migliaia e migliaia di camion all’anno su strade inadatte sconvolgerebbero tutta la viabilità locale, in mancanza fra l’altro della valutazione di impatto cumulativo delle negatività già riscontrate, ad esempio, in Lombardia e segnatamente in Lomellina». Ha aggiunto a quella di Baricordi la sua voce anche Ottavio Curtarello. Il sindaco di Portomaggiore, Dario Bernardi, ha voluto segnalare il lavoro puntuale degli uffici tecnici per i quali «il Pug vieta di costruire un impianto industriale di quel tipo in una zona agricola come la nostra, mentre il trasporto in entrata e in uscita richiede, necessariamente, un tipo di viabilità completamente diverso da quello esistente».

La sindaca di Ostellato, Elena Rossi, ha rimarcato la fragilità del territorio e la sua certa incompatibilità con la presenza di strutture industriali di quel genere. Alla fine il voto: tutti i consiglieri, 14 su 14, hanno votato a favore dell’odg.