Vigarano Mainarda, se ne va a 24 anni per un brutto male. «Raffa ha amato ed è stato amato»
Vigarano Mainarda è sotto choc per la morte del giovane Raffaele D’Agata
Vigarano Mainarda Prima quella grave forma di epilessia, con la quale Raffaele D’Agata, 24 anni, ha lottato con tutto il coraggio e tutta l’energia che aveva. Poi il fato è diventato ancora più duro perché all’epilessia in qualche modo si è aggiunta una malattia genetica rara che lo ha fiaccato per anni indebolendolo all’estremo. Alla fine Raffaele non ce l’ha fatta. Si è spento l’altro ieri alla casa di cura Quisisana, a Ferrara. La notizia ha distrutto la comunità di questo paese, Vigarano Mainarda, e della frazione Borgo verso la quale abita la famiglia. Tredici mesi di calvario, gli ultimi tempi. Qualcosa che le sole parole non bastano a descrivere. Mamma Marta e papà Natalino, e con loro la zia Franca, si sono alternati costantemente, quotidianamente vicino, attorno, a fianco, con le mani, col cuore, con tutto, per non far mancare nulla, per quanto è umanamente possibile, al loro Raffaele.
Ringraziamenti Ed è proprio la zia Franca, interpretando la volontà della famiglia, a ricordare chi è stato Raffaele: «Un ragazzo che amava la vita, intelligente e che ha saputo darci emozioni indescrivibili. Devo anche dire che Raffa ha amato ed è stato amato. Per questo voglio approfittare di tale occasione per ringraziare l’ospedale Sant’Anna dove per 13 anni Raffa è stato curato dalla neurologia, e in particolare voglio ringraziare i medici e tutto il personale sanitario, così come devo e dobbiamo ringraziare i sanitari della Quisisana dove Raffaele è rimasto per 13 mesi. Lo hanno trattato come un figlio. In particolare un pensiero riconoscente al dottor Edward Cesnik e alla dottoressa Elisa Fallica, e alla dottoressa Elisabetta Cinchini».
La storia Raffaele D’Agata era nato in Calabria, in provincia di Cosenza, ma fin da quando lui è un bimbo la famiglia si trasferisce a Vigarano Mainarda. La mamma è anche una volontaria della Protezione civile, mentre il padre è pensionato.
Raffaele è sempre stato interessato alla vita e anche al sapere, tanto che si è diplomato all’istituto agrario di Finale Emilia.
«Adorava e riusciva a realizzare innesti complicati per piante da sviluppare – raccontavano alcuni mesi fa i genitori – Stava pensando di iscriversi all’università per continuare nel suo sogno. Poi la malattia. All’inizio sembrava un aggravamento della sua forma epilettica. Invece era qualcosa di molto più grave», dice ancora con un filo di voce la zia Franca.
Oggi la parola purtroppo sulla bocca di tutti è “dolore”. Da quello degli amici della famiglia, dei vicini di casa qui a Vigarano Mainarda, a quello dei tanti che negli anni si sono avvicinati a questa famiglia che ha saputo dare una straordinaria prova di dignità.
«Voglio dire grazie a tutti – conclude allora la zia Franca – il papà e la mamma di Raffa hanno chiesto a me di rappresentarli e per questo voglio ringraziare tutti, tutti quelli che hanno voluto bene a Raffa e sempre gliene vorranno. Così come voglio abbracciare gli amici di Vigarano Mainarda, coloro che hanno voluto bene al nostro Raffaele, dire grazie a chi comunque ci è stato vicino, dire grazie ancora una volta ai medici che si sono presi cura del nostro Raffaele. La nostra vita scorre, e scorrerà sempre, nel nome e nel ricordo di Raffaele».
Parole che fanno capire i sentimenti che questo giovane ha saputo suscitare.
I funerali E Vigarano Mainarda, ma c’è da credere non soltanto Vigarano, si fermerà oggi alle 15,15 quando nella chiesa del paese si svolgeranno i funerali di Raffaele D’Agata.