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Il caso

Portomaggiore, il vandalo fugge e torna in paese

Annarita Bova
Portomaggiore, il vandalo fugge e torna in paese

L’uomo aveva più volte dato in escandescenze armato di bastone. Ha lasciato la comunità. Il sindaco chiede aiuto: «Non so più cosa fare per fermarlo»

04 aprile 2024
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Portomaggiore L’uomo che nelle ultime settimane ha seminato panico e preoccupazione tra i cittadini di Portomaggiore è tornato nuovamente nella cittadina. Ed è andato ancora in escandescenze. Il sindaco Dario Bernardi non sa davvero più come muoversi e le sta provando davvero tutte.

«Viste le molte richieste di informazioni aggiorno sulla situazione del cittadino pakistano resosi protagonista di episodi vandalici nelle scorse settimane – dice Bernardi -. Qualche giorno fa si è allontanato volontariamente dalla comunità di recupero in cui era stato con grande sforzo ricoverato il 13 marzo. Preciso che era un recupero volontario e non forzoso perché il confinamento forzoso può deciderlo solo un giudice. Si è avuta notizia di un suo ritorno a Portomaggiore con diversi avvistamenti: la persona in questione non ha residenza a Portomaggiore, non l’ha mai avuta, e nemmeno un domicilio attualmente risulta, e la comunità di recupero era a più di 50 km da qui».

Ecco quindi «un’altra giornata di telefonate continue con Prefetto, Questura, Asl, carabinieri». Mercoledì «la persona è stata fermata nuovamente dai carabinieri in stato di esagitazione ed è stata riscontrata la sua irregolarità sul territorio italiano. Nei giorni scorsi infatti, il permesso di soggiorno della persona è scaduto per mancato rinnovo, è arrivata una comunicazione ufficiale circa 10 giorni fa, dopo mesi dalla richiesta fatta quando era in una altra provincia (dove peraltro ha manifestato comportamenti simili). «Da quel momento quindi, prima no, la persona è ufficialmente irregolare.

I documenti La Questura si è quindi attivata per avvio a un centro di rimpatrio e ha emesso un provvedimento apposito. Inizialmente il Ministero aveva dato assenso, quindi pareva ci fosse il trasferimento a un Cpr; ma questo assenso non è poi stato ufficializzato». Quindi l’uomo ha ricevuto dal Questore un provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale entro 7 giorni e non ci sono i presupposti per trattenerlo in arresto. «Dall’ottavo giorno se non lascerà il territorio nazionale, caso probabile, e sarà ritrovato qui o altrove, potrà essere avviato un procedimento di espulsione. Quando affermo che qualcosa non funziona nel sistema purtroppo questi sono gli esiti. Io sono qui a rendervi conto di quanto accade ed è giusto, e ci sono per rispondere a tutti. Credo dovrebbero esserci, assieme a me, anche altri». «Devo chiarire ancora una volta che sono autorità sanitaria ma non ho competenze mediche non potendo attivare so se i medici non me lo propongono – precisa il sindaco -, né ho competenze di immigrazione sui provvedimenti che riguardano la regolarità sul territorio e le espulsioni, riservate alla Questura e al Ministero, né sui provvedimenti dei tribunali per i reati commessi. I sindaci, per fortuna secondo il nostro ordinamento, non sono amministratori della giustizia. Nel frattempo io avevo già attivato la nostra Polizia Locale così come sono sempre in contatto con i carabinieri che ringrazio».