Lady Latorre capolista Udc: «Neo ferraresi, si vive bene»
Paola Moschetti si trasferisce con il marito marò e si candida
Ferrara Con la campagna elettorale la città quantomeno ha “guadagnato” due nuovi residenti. Si tratta di una coppia che non passa inosservata, in quanto è composta da Massimiliano Latorre, 57 anni, fuciliere di marina da poco in pensione, protagonista del caso Marò con l’India che per anni ha tenuto banco nell’opinione pubblica; e della moglie Paola Moschetti, 52 anni, che si è battuta per il suo ritorno in casa. Era diventata Roma, casa loro, ma sbrogliata la matassa con l’India «da qualche tempo abbiamo deciso di venire a vivere qui a Ferrara, una città che ci ha subito colpito ed è molto migliorata in questi anni: stiamo cercando casa in centro e sì, ho deciso d’impegnarmi in politica, candidandomi nell’Udc» dice Moschetti, che sarà capolista.
Un colpo di teatro, anche considerando che una delle persone più vicine a Latorre è stato in questi anni il suo avvocato... Fabio Anselmo, che oggi si trova la coppia schierata con l’avversario Alan Fabbri. «Come l’ha presa? È una situazione particolare, la cosa importante resta il rispetto tra le persone» risponde il marò, che poi lascia i riflettori alla candidata. «Siamo tarantini ed eravamo fidanzati da giovani, poi persi di vista e reincontrati nel 2012, decidendo di sposarci» riassume lei, che ha lavorato in mezza Italia come consulente d’impresa, «sono specializzata nello sviluppo reti e start up aziendali, creando connessioni».
L’approdo a Ferrara viene raccontato così: «Siamo venuti per la prima volta ospiti di un ex San Marco, poi purtroppo deceduto, e abbiamo apprezzato una città che va in bici e a piedi, è piacevole - dice Latorre - Abbiamo continuato a frequentarla e siamo rimasti impressionati dal miglioramento di questi anni, soprattutto sul piano della sicurezza». «Mi hanno colpito le qualità dei ferraresi - aggiunge Moschetti - Sono gioviali e accoglienti, e vedo anche tanti giovani a differenza di quanto ogni tanto si legge. La città poi è bellissima e a misura d’uomo, Roma è dispersiva».
La scintilla dal punto di vista politico è scattata appena un anno fa, grazie a Riccardo Bizzarri, coordinatore regionale Udc e sindaco di Masi Torello, il regista dell’operazione. «Lo abbiamo conosciuto casualmente, tramite conoscenze comuni, per organizzare la presentazione del libro sulla storia di mio marito, e c’è stata subito sintonia - racconta sempre la capolista in pectore - Il gruppo di Bizzarri è stimolante, composto da professionisti e moderati, coltiva competenza, rispetto e valori: fondamentale per riavvicinare le persone alle urne». Lei non ha mai fatto politica, ma «avendo gestito i rapporti con 7-8 governi nella vicenda di mio marito ho maturato una certa esperienza di situazioni complesse. Sarei propensa a risolvere i problemi sociali, mi sento vicina a giovani e famiglie e credo che Ferrara abbia bisogno di una spinta per le attività commerciali».
Bizzarri, dal canto suo, sottolinea come «per far spazio a Paola tante persone in lista abbiano scelto di fare un passo indietro, questo vuol dire molto. Lei e il marito avevano richieste di candidatura a livello nazionale, sono un valore aggiunto per la capacità di dialogo della quale ci sarà tanto bisogno in questa consiliatura».
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