La Nuova Ferrara

Ferrara

Mare e lavoro

Ai Lidi non si trovano stagionali: il caro alloggi aggrava l’emergenza

Katia Romagnoli
Ai Lidi non si trovano stagionali: il caro alloggi aggrava l’emergenza

I balneari: «Sempre più difficile reperire personale e che sia di alta qualità». Alloggio e contratti brevi non agevolano l’offerta di lavoro. Settore penalizzato

08 aprile 2024
5 MINUTI DI LETTURA





Lidi La stagione balneare è partita e la ricerca di personale per i lavori di stagione è senza sosta. E se trovare lavoratori stagionali è sempre più difficile, specie se si cercano professionalità ed esperienza, c’è un altro problema con cui devono fare i conti gli imprenditori del settore: i costi proibitivi degli alloggi dove sistemare i stagionali. I prezzi sul mercato infatti sono quelli concepiti solo per i vacanzieri e con contratti di durata limitata (al massimo 3-4 mesi) stanno mettendo a dura prova gli imprenditori balneari. E il rischio è che diversi pubblici esercizi potrebbero alzare bandiera bianca, nel caso in cui venissero meno le risorse umane necessarie per aprire le serrande. Come potrebbe succedere ad uno stabilimento balneare, qualora non fosse assicurata la figura dell’assistente ai bagnanti. Così i titolari dei bagni lanciano un grido d’allarme perché «mancano costantemente figure professionali, a partire dai giovani della fascia di età compresa fra 18 e 30 anni» afferma Nicola Bocchimpani, presidente di Asbalneari, cooperativa degli stabilimenti che accorpa i bagni dei lidi Scacchi, Pomposa e Nazioni. Il presidente afferma ancora: «Arrivano inoltre richieste di lavoro da persone che non hanno ancora compiuto i 18 anni - fa presente -. Richieste che comportano, tra l’altro, un iter, a livello burocratico gravoso. In più c’è la questione alloggio: questi giovanissimi, spesso, non sanno dove dormire». E spiega: «Si cerca di inserire il più possibile persone del territorio, ma iniziano a scarseggiare, perché è cambiata la mentalità. Vedo con favore i tirocini di alternanza scuola/lavoro organizzati dalla scuola e quelli extra-curricolari, in quanto possono dare adito a sbocchi futuri». Bocchimpani poi commenta: «Non è ritenuta una tesi esaustiva quella secondo cui i giovani si allontanino dal settore turistico per stipendi bassi, ma a stimolarli alla ricerca di un lavoro in un altro settore, sarebbe invece la volontà di dedicare il week end allo svago e agli amici». E ancora dice: «La stagione corta, gli alloggi con prezzi importanti, pratiche burocratiche per le assunzioni dei più giovani sono tutti fattori dei quali il Governo si deve fare carico, per rivalutare il settore turistico». Consapevole del problema affitti, Gianfranco Vitali, titolare dell’Holiday Village Florenz di Lido Scacchi, nonché presidente dell’Ascom di Comacchio, riconosce che «ci sono imprenditori che prendono alloggi in locazione, per assegnarli ai dipendenti. Da noi ci sono 50 posti letto ma si fa fatica a reperire personale, dai cuochi ai camerieri, ai baristi, ai lavapiatti, perché i giovani cercano lavori più stabili». Vitali poi precisa: «Chi garantisce contratti da almeno 6-8 mesi trova personale più facilmente, ma occorre muoversi prima». Roberto Bellotti, presidente di Confesercenti del Delta, approfondendo il tema degli alloggi per i dipendenti, sottolinea che «per non perdere lo stipendio dei lavoratori nei costi di un affitto si dovrebbero spostare per cercare casa ad esempio a Lagosanto o nei paesi vicini. Nei campeggi vengono messi a disposizione appositi bungalow ma quando sono compresi vitto ed alloggio, lo stipendio del lavoratore è più contenuto». Sulla scarsità di personale da convogliare nel settore turistico alberghiero per l’estate, Bellotti cita il caso recente di un ristoratore associato: «Ha proposto al suo chef di inserire il prezzo sull’assegno in bianco, perché l’obiettivo era quello di rilanciare il ristorante e, come sappiamo, cuochi e pizzaioli sono figure ricercatissime, difficili da trovare, perché se bravi ti riempiono il locale: sono il biglietto da visita». Un altro ristorante, nella continua difficoltà a trovare personale di sala e di cucina ha scelto di ridurre il numero dei tavoli, «perché altrimenti i tempi di attesa sarebbero potuti diventare un problema per i clienti» prosegue Bellotti che rimarca: «Le difficoltà legate a questo fenomeno dipendono da diversi fattori: chi dà la sua disponibilità a lavorare spesso non è formato, ma c’è anche chi non vuole lavorare il sabato e la domenica e non si tratta solo di giovani». «Gli alloggi si trovano, ma non c’è potenziale guadagno per offrirsi come lavoratore stagionale - è il commento di Gianni Nonnato, responsabile del Consorzio di Lido Nazioni e titolare dello Chalet del Mare -, perché i costi oscillano, per l’intera stagione dai 4 ai 7mila euro. Cifre abbordabili per un gruppo di giovani, ma quando devono scegliere di lavorare la prima cosa che chiedono è la disponibilità di un alloggio. Al Bagno Orsa Minore, sempre di proprietà della mia famiglia, dal mese di gennaio si cercano camerieri, cuochi, baristi, bagnini da spiaggia. È diventata un’impresa anche trovare bagnini di salvataggio, con le tante responsabilità che gravano su questa figura professionale». E, ancora: «Si innesca quindi un corto circuito tra la mancanza di lavoratori, non solo qualificati e il difficile accesso agli alloggi che hanno costi che tendono a superare i guadagni». E fa un esempio: «A Porto Garibaldi, località turistica ma anche residenziale, dove la ristorazione è tutto l’anno, anche negli stabilimenti balneari è una realtà largamente diffusa, la situazione è più rosea. «Io sarei a posto», afferma Giuseppe Carli, titolare del BBgno Astor e presidente della cooperativa degli stabilimenti balneari locale. Poi, commenta: «Si vive di servizi e si cerca sempre di migliorare. Si continua a registrare una mancanza di professionalità. Su dieci figure che ricerco, arrivano solo persone che vogliono fare le pulizie. Se si vuole lavorare e ci si prepara, il posto si trova e si viene pagati adeguatamente». Come spiega Carli, cartelli esposti all’esterno dei locali o sulla porta d’entrata, annunci sui social network e attraverso il servizio comunale Informagiovani di Porto Garibaldi hanno rappresentato e rappresentato ancora l’occasione della svolta, tanto per l’imprenditore, quanto per chi è alla ricerca di un lavoro estivo. Occasioni ulteriori, per giovani e meno giovani interessati a intraprendere un’avventura professionale nel mondo del turismo, possono arrivare dai corsi di formazione: alcuni sono anche gratuiti. Corsi, spesso, che ruotano attorno alle associazioni di categoria (come quella di Cescot, ente di formazione di Confesercenti, per la produzione di pasta sfoglia, tortellini ed altro). Il profilo social dell’Informagiovani di Porto Garibaldi riporta annunci di corsi di preparazione anche ora, a stagione ormai avviata. Ristorazione, alberghiero e conoscenza delle lingue sono le credenziali più richieste.