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Comacchio, nuvole di zanzare «innocue» sui Lidi

Katia Romagnoli
Comacchio, nuvole di zanzare «innocue» sui Lidi

Il Cead si prepara ad affrontare l’estate con insetti sempre più aggressivi: «I privati facciano i trattamenti. Non lasciare acqua stagnante in vasi e vasche»

09 aprile 2024
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Comacchio Lotta alle zanzare in corso con una serie di trattamenti larvicidi che, entro metà aprile, interesserà tutte le caditoie stradali, ben 15mila, disseminate in tutto il territorio comunale comacchiese. Il lavoro viene svolto da sei operatori, che si spostano tra il capoluogo, i lidi e le frazioni. Gli interventi, curati dal Centro di Ecologia Applicata Delta del Po che, dal 1991, ha assunto la direzione tecnico-scientifica del progetto di lotta integrata ai culicidi, sono partiti pochi giorni prima di Pasqua dalle aree naturali e da quelle peri-urbane, che circondano i centri abitati. «I focolai più importanti si formano dopo le precipitazioni e nei giorni scorsi ce ne sono state diverse – spiega Dario Guidi, responsabile del Cead – e una prima proliferazione di zanzare, purtroppo, in questi casi è inevitabile, perché le zanzare dalle aree verdi si spostano velocemente. Si privilegiano tecniche di lotta antilarvale biologica, con prodotti meno dannosi e più efficaci. Mi preme sottolineare che in questo periodo, soprattutto nelle Valli, visitate già da numerosissimi escursionisti, si vedono nuvole di chironomidi. Potrebbero ingenerare confusione, perché sono simili alle zanzare, ma sprovvisti di pungiglione: non pungono». I rischi per la salute umana? Non ci sono, perché la lotta larvicida si basa sull’impiego di bti (Bacillus Thurigensis var. israelensis) innocuo per l’uomo e altamente selettivo.

Prevenzione Le attività del Cead, sorto grazie alla collaborazione con il Centro Agricoltura Ambiente di Crevalcore, fondato dal celebre entomologo Giorgio Celli, si estrinsecano anche in una serie di monitoraggi costanti, allo scopo di contenere la proliferazione delle zanzare. La rete di monitoraggio si compone di 15 trappole ad anidride carbonica e di 31 ovitrappole: attraverso il conteggio del numero e della specie delle zanzare catturate e delle uova deposte, il Cead compie una stima del livello di disagio, stima che viene poi trasferita sul bollettino settimanale divulgato, anche via social network. Dal bollettino emergono tutte le informazioni utili, a partire dal il livello di infestazione raggiunto, località per località, sino ai trattamenti in corso. Da alcuni anni a questa parte, ha assunto un ruolo determinante nella lotta alle zanzare anche il drone, ma «al momento non si può impiegare – spiega Dario Guidi -, in quanto siamo ancora in attesa della deroga da parte del Ministero competente. In ogni caso, nelle zone naturali ricadenti nelle aree del Parco (dove ci sono la maggior parte dei focolai) non è possibile effettuare interventi con l’impiego del drone fino al 30 giugno prossimo, per tutelare la nidificazione degli uccelli acquatici».

Solo quando i trattamenti larvicidi da soli non saranno più sufficienti a contenere il fenomeno di proliferazione degli eserciti di insetti armati di pungiglione, allora entreranno in gioco gli interventi adulticidi. È risaputo che i prodotti impiegati siano di natura chimica e quindi il loro impiego deve essere contenuto al massimo. «Ritengo doveroso – puntualizza il responsabile del Cead – ribadire l’importanza per i cittadini di rispettare le indicazioni, finalizzate a contenere lo sviluppo della zanzara tigre nelle aree private. Dal fine settimana appena trascorso si possono ritirare gratuitamente i kit larvicidi anche in tutti gli Uffici Iat del Comune di Comacchio, durante gli orari di apertura, oltre che presso il nostro centro, in via Mazzini 15, tutti i martedì e venerdì mattina, dalle 11 alle 13». Evitare ristagni d’acqua, svuotare abbeveratoi e ciotole per animali, tenere puliti giardini, caditoie e vasche può contribuire a trascorrere un’estate senza punture.