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Meno uccelli nelle nostre campagne. Gli ecosistemi agricoli sono a rischio

Meno uccelli nelle nostre campagne. Gli ecosistemi agricoli sono a rischio

Rilevazioni ormai tragiche per alcune specie come nei casi di allodola e saltimpalo

17 aprile 2024
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Comacchio Gli uccelli delle campagne: straordinari indicatori ambientali per misurare la qualità degli ecosistemi agricoli. Aspetto ben sottolineato, nei saluti di apertura, dalla presidente del Parco del Delta del Po Aida Morelli, durante i lavori della giornata di studi che si è tenuta nei giorni scorsi a Comacchio. Morelli si è soffermata sulle progettualità in atto e in divenire e delle azioni, silenziose ed efficaci, scaturite dalle attività di conservazione e di salvaguardia della biodiversità perseguite dall’Ente Parco. I dati presentati nel corso dell’incontro alla Sala degli Aceti della Manifattura dei Marinati, hanno dato il segno di una progressiva diminuzione dell’avifauna, certificata dagli esperti attraverso il monitoraggio delle specie.

Preoccupazione Il progetto condotto da Lipu Farmland bird index riguarda un progetto nazionale di raccolta dati delle specie di uccelli comuni tipici delle zone agricole nidificanti in Italia è promosso dal ministero delle Politiche Agricole, della Sovranità Alimentare e Foreste SAF (2009 – 2024) . I dati dell’Emilia-Romagna segnalano un declino drastico per tutte le specie presenti nelle campagne, con punte tragiche per alcune specie, come nei casi di allodola e saltimpalo, le quali, infatti, hanno fatto registrare i passivi demografici più importanti (rispettivamente -86, 8% e -94, 1%) . Passivi superiori all’80% sono tuttavia stati registrati per tanti altri uccelli nidificanti, tra cui torcicollo, cannareccione, averla piccola e passera d’Italia (su quest’ultima specie, esclusiva della nostra Penisola, abbiamo una responsabilità in più, perché se si estingue in Italia, scompare dal pianeta) . A dar conto del Rapporto ha provveduto Federica Luoni di Lipu nazionale (Birdlife Italia) , la quale ha spiegato che «i trend in declino interessano specie dei prati, dei mosaici agrari, legate alla vegetazione igrofila della rete irrigua, agli insediamenti rurali. Il fatto che specie così diverse dal punto di vista dell’autoecologia stiano vivendo lo stesso calo demografico pone l’attenzione sul deterioramento generalizzato della qualità ambientale degli ambienti agricoli. Lo stesso fenomeno, tuttavia, è particolarmente grave in tutte le regioni che condividono porzioni di Pianura Padana, in particolare Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto».

Note di speranza per la tutela del grillaio, piccolo falco a priorità di conservazione a livello europeo, sono invece state illustrate da Jacopo Cecere di Ispra. Ispra ha condotto, infatti, con successo il progetto Life Falkon, per la salvaguardia di questo piccolo falco tipico degli ambienti aperti e delle campagne, che sta espandendo il proprio areale verso nord, avendo colonizzato la Pianura Padana a partire dai primi anni 2000.

Le popolazioni di questa specie sono concentrate nell’area mediterranea, quindi sono state realizzate azioni di conservazione mirate al rafforzamento delle popolazioni localizzate al margine settentrionale dei siti abituali, coinvolgendo anche Grecia e Spagna. Per l’Italia, gli interventi sono stati effettuati nelle aree presenti nelle Province di Mantova, Modena e Ferrara, mediante installazione di nidi artificiali e costruzione di torri per la nidificazione, essendo localmente il principale fattore limitante proprio la disponibilità di luoghi idonei alla nidificazione. Il presidente dell’Associazione Ornitologi dell’Emilia-Romagna, Roberto Tinarelli, con una mappatura specie per specie, si è soffermato sulle presenze ornitiche nell’area del Mezzano (area agricola di 18 mila ettari bonificata negli anni ’60 del ’900, ricadente in un sito Natura 2000 gestito dall’Ente Parco).

Il seminario Intanto, domenica dalle 9.30 nella Sala degli Aceti della Manifattura dei Marinati a Comacchio si svolgerà il seminario “Progetti di ricerca e di tutela di AsOer per l’avifauna nel Parco Regionale del Delta del Po e in Regione Emilia-Romagna”. Strategie di conservazione del patrimonio naturale nel Parco del Delta del Po, monitoraggi e censimenti consentiranno di tracciare un quadro complessivo, a volo d’uccello, sull’avifauna nel Parco e nella Regione Emilia Romagna.l

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