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L’operazione

Ferrara. Rapina con ostaggi in banca. Il latitante recidivo viene catturato

Ferrara. Rapina con ostaggi in banca. Il latitante recidivo viene catturato

Era l’unico della banda che colpì alla Centro Emilia e sfuggì all’arresto

17 aprile 2024
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Ferrara Era latitante dal 12 settembre del 2022, quando insieme ad altri tre complici aveva compiuto una rapina “da film americano” alla Banca Centro Emilia di via Porta Romana. Da allora era ricercato, unico della banda rimasto libero: gli altri vennero arrestati a settembre dai carabinieri, ma già si trovavano in carcere per altri reati, sparsi tra i penitenziari di Bologna, Palermo e Trapani.

Un uomo palermitano di 42 anni è stato arrestato un mese fa, a Melzo, colto in flagranza durante un tentativo di rapina alla locale Banca di Credito Cooperativo. Con lui sono finiti in carcere altri quattro uomini, tra i quali uno individuato come basista.

Rapinatori in trasferta. Dalla Sicilia all’Italia settentrionale, specializzati in colpi nella banche. A Ferrara il bottino fu enorme: 60mila euro in contanti, 250mila euro di preziosi custoditi nell’istituto di credito. Il tutto dopo aver tenuto sotto chiave sei persone legate mani e piedi e rinchiuse in uno sgabuzzino nell’ambito di un colpo studiato fin nei minimi dettagli, da evidenti professionisti del settore e giocando sul fattore sorpresa. Scattò anche l’allarme, perché abbatterono l’inferriata del bagno nel momento in cui la direttrice della filiale apriva le porte. Lei pensò a un problema del sistema d’allarme, non aspettandosi una rapina alle 7 del mattino. Venne aggredita e immobilizzata, stessa sorte toccò a due dipendenti e tra clienti (tra i quali una donna incinta) che arrivarono qualche minuto dopo.

Nel Milanese, con una formazione diversa, escluso il 42enne, i rapinatori hanno a replicare: puntavano a un bottino da 300mila euro. Gli è andata molto male, perché sulle loro tracce c’erano gli investigatori della Squadra mobile di Milano, avvisati da qualche informatore dell’arrivo di una banda da Palermo. Poi due settimane di spostamenti tra Milano e Bergamo, per trovare la banca da svuotare. Un primo tentativo in una banca di San Giuliano Milanese, dove avevano anche disattivato l’allarme passando dal locale caldaia, per poi rinunciare al colpo.

A Melzo hanno agito come una “banda del buco”. Prima il cambio dell’auto, con l’uso di una Panda rubata qualche giorno addietro. Poi sono entrati in un locale adiacente alla banca, da dove hanno perforato il muro, probabilmente per “spiare” l’altra parte, dove si trovava un bancomat. Ma con ogni probabilità non era quello l’obiettivo: secondo gli inquirenti lombardi puntavano alle casse temporizzate e avevano intenzione di introdursi in banca, attendere nello stanzino e sequestrare un dipendente per farsi aprire le casse.

Lunedì 11 marzo all’alba si sono introdotti infatti nello stanzino e hanno atteso che arrivasse qualcuno. È arrivato chi non si aspettavano, un’addetta alle pulizie. L’imprevisto ha fatto saltare tutto, lei è stata allontanata e minacciata, loro sono scappati. Ma ad aspettarli fuori c’erano i poliziotti dell’Antirapine.

L’arresto del 42enne nel Milanese completa ora il quadro anche per l’indagine ferrarese, che ha richiesto da parte dei carabinieri di Ferrara un anno di investigazioni difficili e di ricostruzioni, anche con l’aiuto dei filmati delle telecamere di sorveglianza installate all’interno e all’esterno della banca. l

Daniele Oppo

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