Tim ai residenti isolati di Sabbioni: «A giorni ripristiniamo la linea»
Dopo le proteste per due mesi di disservizi, la garanzia dell’azienda sui lavori
Sabbioni di Pescara La voce dei residenti di Sabbioni, e dei loro parenti preoccupati, è stata finalmente ascoltata: a due giorni dalla pubblicazione dell’articolo sui disservizi della linea telefonica fissa, che per alcuni dura da oltre due mesi, Tim annuncia di aver sbloccato i lavori per ripristinare il servizio, la cui conclusione è prevista «al massimo all’inizio della prossima settimana». Verrà quindi a cessare l’isolamento nel quale sono finiti non pochi degli oltre 300 residenti della frazione vicino al Po, tra i quali molti anziani e persone con ridotta mobilità che non avevano altro modo per comunicare con i parenti, costretti a fare i pendolari in auto praticamente ogni giorno anche solo per andare a sincerarsi del loro stato di salute. La nota di Tim «precisa che si tratta i un guasto complesso ad un cavo colpito da una scarica atmosferica, che ne ha compromesso la continuità elettrica. L’intervento - continua la società di telefonia - prevede la sostituzione di un una tratta di 200 metri del cavo effettuando uno scavo». A quanto si evince dalla risposta dell’azienda, il problema principale in tutto questo periodo è stata l’interferenza di sottoservizi nella zona dei lavori, «Tim ha richiesto e ottenuto finalmente il tracciamento dei sottoservizi da parte di due imprese di servizi presenti con proprie infrastrutture nell’area d’intervento per poter effettuare lo scavo». Nella giornata di ieri è stato «avviato il tracciamento delle attività afferenti alle infrastrutture esistenti nel sottosuolo. La conclusione di lavori e il ripristino dei servizi sono previsti al massimo all’inizio della prossima settimana». Le segnalazioni da parte dei residenti erano iniziate alle prime linee interrotte, che risalgono all’inizio di febbraio. Mail su mail al gestore, chiamate al 187, sempre le stesse risposte: c’è un guasto complesso, non riguarda le abitazioni, stiamo lavorando per risolverlo. Dopo l’ultima data "saltata", il 6 aprile, ottenuta con l’intervento del Comune, la decisione di rendere pubblico il problema.