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Mazzette alla Motorizzazione di Ferrara, definite le strade processuali

Daniele Oppo
Mazzette alla Motorizzazione di Ferrara, definite le strade processuali

Vanno in abbreviato gli imputati principali Franchi, Caselli e Barca

19 aprile 2024
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Ferrara I tre imputati principali hanno tutti scelto la strada del giudizio abbreviato. Come loro anche altri 35. Saranno invece 18 i patteggiamenti e le restanti 38 posizioni proseguiranno con l’udienza preliminare.

Il procedimento sulle “piccole corruzioni” (pagamenti di somme tra 100 e i 250 euro) alla Motorizzazione civile di Ferrara per sveltire e financo bypassare le revisioni per i mezzi pesanti è arrivato a uno snodo ieri, nell’udienza celebrata davanti al giudice dell’udienza preliminare Danilo Russo. La maggior parte delle posizioni a processo riguardano autotrasportatori che avrebbero pagato per “lubrificare” il sistema, ma i casi che più interessano riguardano le tre teste, almeno per come sono state individuate dalla Procura, del sistema stesso: l’ingegner Cesare Franchi, addetto alle prove di revisione alla Motorizzazione civile di Ferrara; Edoardo Caselli, anche lui ingegnere della Motorizzazione e Alessandro Barca, titolare della All Service Srl, che avrebbe fatto da intermediario tra autotrasportatori e funzionari. Tutti e tre hanno scelto l’abbreviato e gli interrogatori inizieranno nell’udienza del 24 maggio. «Ci prepareremo al meglio - dice l’avvocato Ciriaco Minichiello, difensore di Caselli (e di altri imputati) -. La figura e la carriera dell’ingegner Caselli sono state fin troppo deturpate da questa indagine. È una persona preparatissima che non ha mai falsificato una revisione. La sua posizione non è assimilabile o equiparabile a quella di Franchi o Barca, lui che è stato anche consulente di questa procura per indagini di punta». Barca ha chiesto e ottenuto un abbreviato condizionato allo svolgimento di un confronto proprio con Franchi, che dopo aver collaborato con gli inquirenti ha avanzato una richiesta di patteggiamento a 4 anni e mezzo di reclusione non accolta dal pubblico ministero Andrea Maggioni, che ha coordinato le indagini di Polstrada e Guardia di finanza, perché ritenuta inadeguata rispetto alle accuse anche al netto dei benefici per la collaborazione offerta.