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L’iniziativa

Ferrara, picchiato in classe, i compagni uniti in sua difesa

Davide Bonesi
Ferrara, picchiato in classe, i compagni uniti in sua difesa

Lunedì sit in davanti alla scuola. E i genitori hanno chiesto e ottenuto di vedere il sindaco

27 aprile 2024
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Ferrara L’indomani dell’esplosione del caso ecco una notizia bella dopo tanti, troppi, giorni difficili: la solidarietà delle famiglie dei compagni di classe. Anzi, in primis dei compagni di classe, decisi a schierarsi in difesa del loro amico picchiato durante la lezione di matematica venerdì scorso in una scuola media della nostra provincia.

E se il genitore rappresentante della classe ha chiesto - e ottenuto - un incontro con il primo cittadino dove si trova l’istituto scolastico, i compagni di classe del ragazzino vittima di violenza hanno deciso di mobilitarsi e lo faranno il primo giorno utile, lunedì, prima del suono della prima campanella.

È infatti stato deciso che al momento dell’arrivo a scuola, al mattino, i ragazzini invece di entrare in classe si siederanno (con i genitori al fianco a controllare). L’obiettivo? Chiedere venga trovata una soluzione, perché l’autore della violenza, avvenuta davanti a tutti, è da tempo che crea problemi, non solo al compagno più giovane di un anno al quale ha sbattuto la testa contro il banco.Le reazioni Nella giornata di ieri sono stati tanti i messaggi arrivati alla famiglia del ragazzino tenuto ancora precauzionalmente a casa da scuola. Perché se per proteggere l’identità dei minori coinvolti non abbiamo messo il luogo dove è scoppiato questo caso, i diretti interessati sanno benissimo di chi stiamo parlando e in quale scuola media è avvenuto questo spiacevole episodio.

Come ci conferma il padre del ragazzino colpito: «Sono arrivati tantissimi messaggi e sono tutti dalla parte di nostro figlio - racconta il papà -, ma soprattutto ci riempie il cuore il fatto che siano stati gli stessi compagni di classe di nostro figlio a proporre per lunedì questa iniziativa di protesta. Ci fa piacere».

Allo stesso modo, come detto, ieri alla vicenda si è interessato anche il primo cittadino, al quale è arrivata la proposta di un incontro, prontamente accettata. Chiaro, però, la famiglia è ancora arrabbiata per quanto accaduto, in particolare per il fatto che le segnalazioni (e la prima denuncia ai carabinieri) risalgono allo scorso dicembre e nulla è stato fatto da allora per risolvere il problema di questo studente di nazionalità straniera, di un anno più grande degli altri. «Ci è stato spiegato - hanno raccontato i genitori della vittima alla Nuova Ferrara - che non ci sono le condizioni per affidargli un insegnante di sostegno. Addirittura è stato compagno di banco di nostro figlio, nonostante i problemi precedenti e la nostra denuncia per i ripetuti episodi di violenza che si sono verificati a scuola».

Per questo motivo, dunque, i genitori sono ancora intenzionati a denunciare lo stesso istituto, anche se la mobilitazione di lunedì e l’incontro con il primo cittadino potrebbe portare a una soluzione. «E sia chiaro che il problema non c’è solo con nostro figlio, sicuramente più esile degli altri. Questo ragazzo ha reazioni violente improvvise e dopo l’uscita dell’articolo ha mandato messaggi minatori a un altro compagno, la cui colpa è solo quella di aver difeso nostro figlio.

La scuola ha deciso ora di farlo sedere in prima fila, perché sia più controllabile da parte degli insegnanti, ma non credo basti questo a far finire tutto».La vicenda L’episodio è avvenuto venerdì, quando durante la lezione di matematica (con l’insegnante girato dall’altra parte ma il resto della classe vedeva benissimo) questo ragazzo ha preso la testa del compagno di classe e l’ha e sbattuta sullo spigolo del banco, provocandogli una ferita che ha spinto il professore presente in aula a chiamare il 118 e i carabinieri.

Militari che nel pomeriggio si sono ritrovati i genitori della vittima con tanto di referto medico in mano per la seconda denuncia, dopo quella avvenuta a dicembre. Se allora i problemi - quotidiani - erano calci agli stinchi, pugni e schiaffi alle spalle o alla testa, oltre a un intervento violento durante la lezione di educazione fisica con tanto di punizione da parte dell’insegnante, stavolta il caso è ben più grave. E provate a immaginare la madre che arrivata davanti alla scuola per prendere il figlio a visto uscire tutti i ragazzi tranne il suo, per poi trovarsi con carabinieri e ambulanza sul posto e scoprire che sono lì proprio per lui. Il figlio si trovava al fianco dell’insegnante con una ferita alla testa, poi medicata al pronto soccorso con diagnosi che recita "trauma cranico minore con ferita tratta con punti di sutura" e una prognosi di dieci giorni. «E la rabbia - dice proprio la madre - è che la vicaria ha voluto far diventare la cosa un incidente in aula, quando sappiamo tutti che non è così».