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La disavventura

Comacchio, cicloturisti vagano per ore nelle valli: trovati dai militari

Katia Romagnoli
Comacchio, cicloturisti vagano per ore nelle valli: trovati dai militari

Hanno pedalato per dieci ore senza riuscire a ritrovare la via corretta

28 aprile 2024
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Comacchio Disavventura a lieto fine venerdì sera, per una coppia di cicloturisti 24enni, che si era smarrita, dopo aver percorso in bici l’itinerario di circa 55 chilometri, denominato Anello delle Valli di Comacchio. L’intero percorso della durata di circa cinque ore ha rischiato di trasformarsi, per i due fidanzati, entrambi senza alcuna conoscenza del comprensorio vallivo, in una infinita pedalata tra argini lagunari. La coppia stava trascorrendo il ponte del 25 Aprile a Comacchio e venerdì, attorno alle 11, come tanti altri appassionati di turismo ambientale che, in questo periodo stanno cimentandosi in lunghe escursioni in bici, in sella a due mountain bike si è lanciata alla scoperta del paesaggio vallivo. L’inesperienza e la mancanza di conoscenza del territorio, unite all’esaurimento, in serata, delle batterie dei fanali, hanno dato origine ad un lungo fuori programma. Il giro su due ruote ecologiche tra Valle Pega, l’Argine degli Angeli, la nuova pista ciclabile circondata su tutti i lati dall’acqua, sino a lambire la salina del Lido Spina, deve aver riservato più di un imprevisto ai giovani fidanzati, tanto che i tempi di percorrenza sono più che raddoppiati. Dopo oltre dieci ore di pedalate, senza intercettare la via maestra e dopo esser stata avvolta dal buio della notte in valle, la coppia ha pensato bene che fosse giunto il momento di chiamare i carabinieri. Ecco allora che attorno alle 21.30 scatta l’allarme per due cicloturisti smarriti in valle. Insieme ad una pattuglia dell’Arma della compagnia lagunare, si mobilita anche una squadra di vigili del fuoco di Comacchio. La coppia, fortunatamente in ottime condizioni, seppur infreddolita e spaventata per la disavventura, viene intercettata all’altezza dell’antico casone di pesca di Donnabona. Secondo le informazioni raccolte, i cellulari erano ancora attivi, ma erano terminate le scorte delle batterie dei fanali e probabilmente la scarsa dimestichezza con il Gps su un territorio sconosciuto ha contribuito ad allungare a dismisura la pedalata tra le Valli. Alberto Lealini, guida cicloturistica e guida ambientale, responsabile dell’associazione DeltaCiclando, appresa la notizia, riconosce che «abbiamo un patrimonio ambientale straordinario, che va strutturato con segnaletica e servizi. Con senso di responsabilità, abbiamo lasciato sui pali degli adesivi, che possono orientare i cicloturisti, che può fare da traccia gps che si scarica sul cellulare e funziona come un navigatore. Ma occorre mettere in sicurezza i tratti pericolosi come l’argine Agosta ed inserire punti per il rifornimento di acqua e kit per la riparazione delle bici. C’è gente che gira con i miei adesivi lasciati sui pali. Tutti i giorni ci sono dalle 300 alle 400 persone che visitano il mio sito per chiedere informazioni. Il cicloturismo è in crescita esponenziale a Comacchio, ma occorre metterci le mani, organizzando e strutturando i tracciati».