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Il caso

Ferrara, chiuse le indagini sul Big Town: in due uccisero Buzzi

Alessandra Mura
Ferrara, chiuse le indagini sul Big Town: in due uccisero Buzzi

I due baristi ritenuti responsabili a pari titolo della morte. Tentata estorsione per Piccinini

29 aprile 2024
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Ferrara Omicidio e tentato omicidio in concorso per Mauro e Giuseppe Di Gaetano, tentata estorsione per Lorenzo Piccinini. La procura ha chiuso le indagini per la notte di violenza al bar Big Town di via Bologna sfociata il 1° settembre scorso nell’omicidio di Davide Buzzi e nel ferimento di Piccinini. Quattro pagine che condensano i destini tragicamente incrociati di quattro persone, vittime e insieme carnefici. I due Di Gaetano, padre e figlio, titolari del locale dove nell’agosto scorso si sentì male e morì il figliastro di Buzzi. E poi lo stesso Buzzi e Piccinini, convinti contro ogni evidenza che i due esercenti fossero in qualche modo responsabili della morte del ragazzo. Queste le premesse della tragedia culminata il 1° settembre e preceduta da settimane di minacce, botte e richieste di denaro da parte di Buzzi e Piccinini ai due baristi: tremila euro, altrimenti il Big Town sarebbe andato a fuoco. Una promessa che i due estorsori intendevano mantenere presentandosi al Big Town con una tanica di benzina poggiata sul bancone. La sequenza di quello che avvenne quella notte, le minacce, le botte all’anziano titolare e la reazione micidiale dei due baristi sono ripercorse nell’atto di chiusura indagini in tutta la loro violenza: l’aggressione mortale a Buzzi, ripetutamente colpito con una bottiglia, una chiave inglese, un lucchetto e un coltello, le coltellate inferte a Piccinini «potenzialmente idonee a cagionarne la morte». Intento non raggiunto dai due aggressori, sottolinea la procura, «per fatti indipendenti dalla propria volontà». Le indagini hanno ricostruito la sequenza delle azioni compiute dai due Di Gaetano, arrivando alla conclusione che entrambi devono ritenersi responsabili a pari titolo della morte di Buzzi (il cui decesso, ha stabilito la consulenza medico legale, è avvenuta per asfissia meccanica, soffocato dal proprio sangue) e del tentato omicidio di Piccinini: non c’è dunque“il” colpo mortale, ma una serie di azioni che, in concorso, hanno determinato l’esito letale dell’aggressione. Ma Mauro e Giuseppe Di Gaetano (assistiti dagli avvocati Michele Ciaccia e Stefano Scafidi), che da settembre si trovano in carcere, nello stesso atto di fine indagine compaiono anche come parti lese per la tentata estorsione messa in atto insieme a Buzzi da Lorenzo Piccinini, attualmente detenuto a Modena. Questo il reato che la procura contesta al giovane che attraverso l’uso delle minacce e della violenza voleva costringere il gestore del Big Town Mauro Di Gaetano a consegnare tremila euro (definito “pizzo”), altrimenti avrebbe bruciato il locale. Lo stesso Piccinini, peraltro, (difeso dall’avvocato Giampaolo Remondi) in questo quadro di accuse e reati incrociati, figura anche come parte lesa per l’aggressione subito, insieme ad altri otto familiari di Buzzi.