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L’inchiesta

Portoverrara, cade in bici mentre torna a casa: trovato senza vita nel canale

Annarita Bova
Portoverrara, cade in bici mentre torna a casa: trovato senza vita nel canale

La vittima notata da un operaio che tagliava l’erba

01 maggio 2024
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Portoverrara Syed Nasir Abbas Thair, 47 anni, è morto nelle acque del canale che costeggia la pista ciclabile a Portoverrara. Il corpo senza vita è stato trovato ieri nel primo pomeriggio da un operaio del Consorzio di Bonifica che stava tagliando l’erba a bordo di un trattore (foto di Filippo Rubin). La vittima, di origini pakistane, aveva tre figli ed era in Italia a lavorare. Regolare sul territorio e con i permessi in ordine, a Portomaggiore viveva con altri connazionali che però conosceva poco. Da una prima ricostruzione il 47enne sarebbe stato colpito da malore lunedì sera mentre era in sella ad una bicicletta, finendo in acqua. Difficile al momento dire se sia morto o meno per annegamento. Lungo il canale che attraversa Portoverrara, frazione di Portomaggiore, fino a ieri mattina l’erba era alta ed è forse per questo che nessuno si è accorto di niente. Nel primo pomeriggio uno degli operai è arrivato per pulire e sistemare ed ha visto il corpo galleggiare, molto vicino alla riva. Spaventato e incredulo ha subito chiamato i soccorsi e intanto è sceso per cercare di capire se l’uomo fosse ancora vivo. Sul posto sono arrivati i sanitari del 118, l’automedica, i vigili del fuoco di Portomaggiore e i carabinieri di Portomaggiore. La ricostruzione di quanto accaduto non è stata immediata: il corpo dell’uomo era certamente stato in acqua per diverse ore, forse anche da un giorno eppure nessuno aveva dato l’allarme. Tantomeno nessuno sembrava conoscerlo, nemmeno tra i rappresentanti della comunità pakistana. Un giallo durato poco, in realtà. Il medico legale ha escluso la morte violenta, non essendoci alcun segno sul corpo e l’uomo dovrebbe essere stato quindi vittima di un problema di salute. A quanto pare lunedì stava tornando dalla campagna verso il centro, in sella ad una bicicletta, quando deve essere successo qualcosa di imponderabile e letale. Sarà eventualmente l’autopsia a stabilire le cause della morte, da capire se a ucciderlo si stato un arresto cardiaco oppure se sia morto in un secondo momento, svenuto in acqua e quindi annegato. Dopo alcune ricerche, i carabinieri sono riusciti a capire chi fosse l’uomo e dove avesse casa, arrivando così a rintracciare alcuni parenti che però stanno nel Bolognese. «Era un mio amico - racconta un ragazzo -. Lavorava in campagna ma adesso era praticamente fermo, lo chiamavano di tanto in tanto. In Pakistan ha lasciato la moglie e tre bambini piccoli. Era venuto in Italia perché ci sono alcuni cugini, voleva dare un futuro migliore ai suoi figli. Non so bene cosa sia successo. Non abitiamo insieme, ho saputo del fatto solo nel pomeriggio e ho accompagnato qui un suo parente perché non parlano bene l’italiano. Dobbiamo pensare a come fare per mandare la salma in Pakistan, aspettiamo indicazioni perché non conosciamo la procedura». I carabinieri di Portomaggiore hanno dato tutto il supporto possibile, anche morale. «Il nostro Nasir voleva solo un futuro migliore».