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L’episodio

Violenza sessuale, rapina e furto a Ferrara: donna arrestata dalla polizia

Daniele Oppo
Violenza sessuale, rapina e furto a Ferrara: donna arrestata dalla polizia

Agiva nell’area della stazione, tra le vittime ci sono anche persone invalide

03 maggio 2024
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Ferrara Agiva prevalentemente nell’area della stazione ferroviaria. Avvicinava le vittime con la scusa si offrire prestazioni sessuali, o per chiedere dei passaggi in auto. Poi le palpeggiava, volenti o nolenti, e nel frattempo arraffava quel che riusciva, portafogli, cellulari, anche usando la violenza in alcune occasioni pur di garantirsi un bottino. Giovedì la Polizia di Stato ha accompagnato in carcere una donna straniera, in esecuzione di un ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice delle indagini preliminari su richiesta del pm Stefano Longhi che ha coordinato le indagini della Squadra mobile. È gravemente indiziata dei reati di violenza sessuale, rapina e furto con destrezza, posti tra il 2023 e i primi mesi del 2024. In un’occasione avrebbe agito nei confronti di un uomo invalido, palpeggiandogli ripetutamente gli organi genitali, prima nel parcheggio adiacente alla stazione e poi lungo il sottopassaggio. In un altro caso l’indagata sarebbe salita a bordo dell’auto di un uomo al quale avrebbe chiesto insistentemente di avere un rapporto sessuale, toccandolo ripetutamente in varie parti del corpo. A fronte del reiterato rifiuto, la donna lo avrebbe colpito con schiaffi e pedate, riuscendo ad impossessarsi del denaro contenuto nel portafogli e a darsi alla fuga. Altra rapina sarebbe stata commessa poche settimane dopo ai danni di un anziano invalido al 100%, all’uscita di una tabaccheria. Dopo averlo afferrato alle spalle e avergli sfilato il portafogli dalla tasca dei pantaloni, la donna lo avrebbe spinto e fatto cadere per poi fuggire. Nell’occasione, la vittima ha riportato lesioni giudicate guaribili in 7 giorni. E, ancora, nei primissimi mesi di quest’anno, dopo essersi avvicinata a un uomo fino ad abbracciarlo, gli avrebbe toccato più volte gli organi genitali proponendogli di appartarsi: distratta la vittima in tal modo, l’indagata si sarebbe impossessata del telefonino che era all’interno del marsupio. Tante le testimonianze raccolte dalla mobile e i riconoscimenti fotografici. La donna, peraltro, era già ben conosciuta dalle forze dell’ordine.